Cybersecurity, individuate le 465 aziende chiave dell’Italia
Il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) della Presidenza del Consiglio, ha stilato la lista degli “Operatori di servizi essenziali” (Ose), ovvero chi fornisce sevizi vitali per la vita del Paese. E per alcuni è necessario alzare il livello di difesa ancora non adeguato.
Con Germania e Gran Bretagna, l’Italia è nel gruppo di testa degli Stati membri Ue che hanno concretamente dato seguito alla cosiddetta Direttiva Nis, acronimo di Network and information security, lo strumento dell’Unione che ha definito le misure necessarie per un più elevato livello di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi.
Il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) della Presidenza del Consiglio, come richiesto ha identificato gli “Operatori di servizi essenziali” (Ose), ovvero chi fornisce sevizi chiave per la vita del Paese, per ciascuno dei settori previsti: energia, trasporti, bancario, infrastrutture dei mercati finanziari, sanitario, fornitura e distribuzione di acqua potabile e infrastrutture digitali. Si tratta di un totale di 465 realtà, tra pubbliche e private, delle quali per ora non si possono sapere i nomi. Verranno resi noti quando il livello di cyberdifesa di ognuno sarà giudicato all’altezza.
I prossimi passi prevedono che entro il 31 gennaio le autorità competenti comunichino alle organizzazioni identificate di essere state inquadrate quale “Ose nazionale”. Il processo di identificazione avrà carattere periodico e sarà ripetuto quando necessario e comunque ogni due anni, in modo da fotografare in maniera autentica l’emergere di eventuali nuove realtà chiave del Paese.
Fonte: https://bit.ly/2CyE2yE
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