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Istruzione e trasformazione digitale: la nuova sfida per la società

Per la maggior parte dei Paesi europei il tema della formazione per affrontare in modo adeguato le sfide della trasformazione digitale è al centro del dibattito pubblico: sia per le sue ricadute economiche, sia per quelle sul mondo dell’educazione. Siamo a un punto di svolta senza precedenti nella nostra storia: la transizione dal mondo analogico a quello digitale in cui i robot, l’intelligenza artificiale, l’Internet delle cose, il cloud, le auto a guida autonoma e la sicurezza informatica hanno portato i film di fantascienza nella nostra vita in tempi molto brevi.

Tuttavia, la trasformazione digitale sta avvenendo in modo così rapido che rischiamo di non essere in grado di sostenerla a causa della mancanza di capitale umano; o meglio, della mancanza di preparazione e di competenze da parte del capitale umano. Diverse organizzazioni stanno suonando da tempo il campanello d’allarme su questo tema. Ad esempio, l’Unione Europea ha già dichiarato che, per mancanza di competenze, entro il 2020 ci saranno 756.000 posti vacanti nel settore ICT degli stati membri. Il Digital Transformation Scoreboard 2017, l’indagine UE sull’evoluzione della trasformazione digitale in Europa, mostra che la situazione è problematica nella maggior parte del vecchio continente, anche se ovviamente con delle differenze tra gli stati membri.

Per quanto riguarda il nostro Paese, lo studio sottolinea il ritardo italiano rispetto alla media europea in ben cinque delle sette aree alla base di un processo di trasformazione digitale: infrastruttura digitale, sviluppo delle startup, e-leadership, integrazione delle tecnologie digitali e digital divide. Le differenze maggiori rispetto alla media europea riguardano la mancanza di competenze e leadership digitali. Ritengo quindi fondamentale che questi due aspetti vengano affrontati seriamente, sviluppando politiche mirate alla formazione digitale della popolazione attiva.

I progressi tecnologici che stiamo sperimentando richiedono infatti una crescente presenza di professionisti qualificati nei campi della ricerca, sviluppo, gestione e analisi dei dati. E anche nel settore privato cominciamo ad avvertire la carenza di professionisti con le competenze necessarie. Per ovviare a questa scarsità, le aziende stanno cercando di organizzarsi: nel settore del software, per esempio, promuovendo propri progetti di formazione. Si tratta di programmi sviluppati soprattutto per gli studenti in area STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), ma che possono essere estesi anche agli stessi dipendenti.

È giunto il momento di fare un passo avanti, data la complessità della sfida che stiamo affrontando in Italia: questo potrebbe avvenire con lo sviluppo di partnership, che devono includere collaborazioni a livello universitario, scientifico, tecnologico ed economico, e con la formazione di comitati di esperti che tengano conto del contesto e delle esigenze specifiche di tutte le realtà coinvolte. Uno di questi elementi fondamentali è la necessità di una formazione continua. L’insegnamento non è solo per i giovani; non dovrebbe finire dopo il percorso di studi, ma continuare durante tutta la vita lavorativa. Da una parte, questo offre alle aziende la garanzia di poter contare sulle competenze giuste nel lungo termine; dall’altra, consente ai dipendenti di migliorare continuamente la propria attrattività in un mondo professionale in continua evoluzione.

Vale anche la pena di esplorare il tema delle collaborazioni tra pubblico e privato. Le aziende hanno molto da offrire in termini di bisogni derivanti da un mondo digitale che si sta sempre più sviluppando: se vogliamo davvero vedere progressi significativi nella formazione, dobbiamo portare il know-how tecnologico alla fonte dell’istruzione, cioè direttamente nelle scuole. Ci sono diversi casi in Europa e in Africa di aziende IT che hanno istituito programmi di formazione in collaborazione con scuole e università: grazie a una sponsorizzazione basata sulle competenze, i dipendenti di queste aziende portano le loro conoscenze ed esperienze direttamente agli studenti.

Questi programmi racchiudono la storia di centinaia di scuole, governi e organizzazioni non governative, aziende e associazioni che collaborano per offrire ai giovani europei e africani le competenze necessarie per esprimersi pienamente e avere successo nell’era digitale. Un esempio importante è rappresentato dalla European Code Week, un’iniziativa nata dal basso e sostenuta dalla Commissione Europea nell’ambito del Mercato Unico Digitale, che dal 2013 punta a permettere a tutti di entrare in contatto in modo pratico e stimolante con il coding e l’alfabetizzazione digitale. Si tratta di partnership win-win, per le aziende che si assicurano di avere le competenze necessarie per il loro futuro sviluppo e per gli studenti che ottengono qualifiche preziose per la propria carriera professionale.

Se ci sono degli elementi che caratterizzano il mondo digitale, sono il cambio di mentalità e la domanda di nuove idee. È arrivato il momento di focalizzarci su di essi, di fare uno sforzo comune per assicurare anche all’Italia crescita e sviluppo.

Luisa Arienti, Amministratore Delegato SAP Italia

Fonte: http://bit.ly/2AT8sMh

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16/11/2024
Sull’addio alle ricette cartacee, parla al Secolo.it Andrea Bisciglia cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale della Fondazione Aidr. “Ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative – spiega – perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore”. Dottor Bisciglia, il Governo italiano ha annunciato che dal 2025 sarà attuato l’articolo 54 della Legge di Bilancio, portando a termine il processo di dematerializzazione delle ricette mediche. Qual è il significato di questo cambiamento per il rapporto tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale? Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i cittadini accedono ai farmaci e ai servizi sanitari. La dematerializzazione delle ricette mediche semplifica radicalmente la vita dei pazienti, eliminando la necessità di recarsi fisicamente negli studi medici per ottenere la prescrizione cartacea. A partire dal 2025, i medici potranno inviare le ricette in formato digitale tramite e-mail, WhatsApp o altre modalità elettroniche, rendendo il processo molto più rapido ed efficiente. Si tratta di un passo fondamentale verso una sanità più moderna e accessibile.
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12/11/2024
Roma, 18-20 Novembre 2024 – FH55 Grand Hotel Palatino ospita la terza edizione del prestigioso Corso Residenziale di Elettromiografia e Tecniche Neurofisiologiche: Good Clinical Practice, un evento scientifico all'avanguardia che riunisce specialisti di neurologia e neurofisiologia per una formazione avanzata sulle più moderne metodiche neurofisiologiche. Con il crescente ruolo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale (IA) nel campo della medicina, il corso di quest’anno ha introdotto sessioni dedicate all’integrazione di strumenti tecnologici avanzati e algoritmi di IA nella pratica clinica, rivoluzionando l'approccio alle diagnosi neurofisiologiche. Sotto la direzione scientifica della Dr.ssa Marilena Mangiardi medico specialista neurologo e neurofisiologo e Tesoriere della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica, il corso vede la partecipazione di un comitato medico e tecnico-scientifico di spicco, con la presenza di esperti di fama nazionale che, attraverso lezioni frontali, esercitazioni pratiche e discussioni interattive, forniranno ai partecipanti un’esperienza didattica completa e integrata.
Notizie
30/10/2024
La rapida accelerazione di quel che potremmo definire il nuovo mondo del terzo millennio, non ammette pause, non concede sconti ad alcuno: o ti adegui alla velocità dei cambiamenti o sei fuori In fondo è sempre stata questa la storia dell’evoluzione dell’uomo. Cosa cambia allora rispetto al passato? La velocità. Tutto accade e si consuma troppo in fretta, tutto diventa obsoleto già domani. Non si fa a tempo di assorbire un cambiamento, che già ne arriva un altro.Viviamo nella realtà aumentata e l’intelligenza artificiale ci dà ogni risposta ad ogni domanda, poco importa se, poi, non siamo più in grado di sviluppare un processo critico di conoscenza e di osservazione che poggi sulle più solide letture classiche e moderne, o sugli studi degli esperti.

 

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