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Comunicare il covid19

di Rosangela Cesareo, Responsabile Relazioni Istituzionali Aidr

Siamo in guerra ed è una guerra mondiale, è pandemia. È dolore, è angoscia, è paura, è la vita mutata da un giorno all’altro, senza preavviso. Quotidianità, progetti, impegni, ma soprattutto libertà hanno cambiato significato. La normalità appare un’utopia, la stessa che fino a poche settimane fa quasi ci annoiava, ora ci manca, ci manca follemente.
Le notizie sul covid19 si susseguono senza sosta: contagi, ricoveri, terapie intensive, decessi, ambulanze.
La Lombardia è la regione più colpita, senza pietà, piange i suoi cittadini che lasciano questa terra soli, perché ogni contatto è vietato. I medici e tutti i sanitari sono in trincea, lottano contro un nemico invisibile e senza scrupoli, un nemico tremendo, il più terribile.
Ora che la terra trema sotto i nostri piedi, adesso che si cerca disperatamente di capire quello che sta accadendo, come mai prima d’ora c’è bisogno di una comunicazione chiara, vera e che si rivolga a tutti gli italiani.
Di fronte ad un’enorme catastrofe come questa anche il settore della comunicazione, siamo onesti, si è trovato impreparato.
Troppi sono stati i messaggi distorti lanciati, le mezze verità, le omissioni, le modalità errate sia nel come, dove e quando. Ad un certo punto, anche chi di notizie vive si è sentito perso ed incapace di scorgere la verità.
Questo non è il momento di fare polemica per carità, ma di migliorare però si e soprattutto di dare, ognuno nel suo piccolo, il proprio contributo. E allora chi parla alla gente, al popolo, alla nazione deve essere chiaro, reale, concreto e soprattutto dare delle risposte. La paura dell’allarmismo non può e non deve generare superficialità, com’è purtroppo accaduto.
E poi quanto più ci insegna questa brutta esperienza è che è meglio allarmare e prevenire anziché poi provare a fronteggiare un nemico che è stato in grado di metterci in ginocchio.
Mai più superficialità nel comunicare da parte di chi lo fa per mestiere e da parte di chi ci governa. Il popolo ha bisogno di essere guidato soprattutto nelle catastrofi, il popolo non deve sentirsi mai perduto.

 

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16/11/2024
Sull’addio alle ricette cartacee, parla al Secolo.it Andrea Bisciglia cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale della Fondazione Aidr. “Ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative – spiega – perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore”. Dottor Bisciglia, il Governo italiano ha annunciato che dal 2025 sarà attuato l’articolo 54 della Legge di Bilancio, portando a termine il processo di dematerializzazione delle ricette mediche. Qual è il significato di questo cambiamento per il rapporto tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale? Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i cittadini accedono ai farmaci e ai servizi sanitari. La dematerializzazione delle ricette mediche semplifica radicalmente la vita dei pazienti, eliminando la necessità di recarsi fisicamente negli studi medici per ottenere la prescrizione cartacea. A partire dal 2025, i medici potranno inviare le ricette in formato digitale tramite e-mail, WhatsApp o altre modalità elettroniche, rendendo il processo molto più rapido ed efficiente. Si tratta di un passo fondamentale verso una sanità più moderna e accessibile.
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12/11/2024
Roma, 18-20 Novembre 2024 – FH55 Grand Hotel Palatino ospita la terza edizione del prestigioso Corso Residenziale di Elettromiografia e Tecniche Neurofisiologiche: Good Clinical Practice, un evento scientifico all'avanguardia che riunisce specialisti di neurologia e neurofisiologia per una formazione avanzata sulle più moderne metodiche neurofisiologiche. Con il crescente ruolo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale (IA) nel campo della medicina, il corso di quest’anno ha introdotto sessioni dedicate all’integrazione di strumenti tecnologici avanzati e algoritmi di IA nella pratica clinica, rivoluzionando l'approccio alle diagnosi neurofisiologiche. Sotto la direzione scientifica della Dr.ssa Marilena Mangiardi medico specialista neurologo e neurofisiologo e Tesoriere della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica, il corso vede la partecipazione di un comitato medico e tecnico-scientifico di spicco, con la presenza di esperti di fama nazionale che, attraverso lezioni frontali, esercitazioni pratiche e discussioni interattive, forniranno ai partecipanti un’esperienza didattica completa e integrata.
Notizie
30/10/2024
La rapida accelerazione di quel che potremmo definire il nuovo mondo del terzo millennio, non ammette pause, non concede sconti ad alcuno: o ti adegui alla velocità dei cambiamenti o sei fuori In fondo è sempre stata questa la storia dell’evoluzione dell’uomo. Cosa cambia allora rispetto al passato? La velocità. Tutto accade e si consuma troppo in fretta, tutto diventa obsoleto già domani. Non si fa a tempo di assorbire un cambiamento, che già ne arriva un altro.Viviamo nella realtà aumentata e l’intelligenza artificiale ci dà ogni risposta ad ogni domanda, poco importa se, poi, non siamo più in grado di sviluppare un processo critico di conoscenza e di osservazione che poggi sulle più solide letture classiche e moderne, o sugli studi degli esperti.

 

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