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La Stampa – SOS Italia, ecco come potrebbe essere l’app per il monitoraggio dell’epidemia

Sviluppata da AIDR in collaborazione con Sielte, attuale gestore SPID, l’applicazione è già pronta per andare online. Può facilitare il monitoraggio del contagio e degli spostamenti del cittadino nel rispetto della privacy

Lo scorso 23 marzo il Ministero dell’Innovazione, in collaborazione con i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Università e Ricerca, ha lanciato Innova per l’Italia. L’iniziativa, come spiegato nella pagina ufficiale approntata dal MID, è “un invito ad aziende, università, enti e centri di ricerca pubblici e privati, associazioni, cooperative, consorzi, fondazioni e istituti che, attraverso le proprie tecnologie, possono fornire un contributo nell’ambito dei dispositivi per la prevenzione, la diagnostica e il monitoraggio per il contenimento e il contrasto del diffondersi del Coronavirus”.

Tra le tecnologie cui fa riferimento la “fast call” congiunta dei ministeri vi sono anche app e piattaforme volte al monitoraggio del contagio e degli spostamenti dei cittadini in quarantena. Un tema spinoso, che contrappone da un parte la necessità di monitorare efficacemente la diffusione del Coronavirus e il diritto alla privacy dei cittadini. La ministra dell’Innovazione, Paola Pisano, ha confermato che nella scelta delle soluzioni più efficaci si darà priorità a quelle che prevedono una registrazione volontaria e non un tracciamento a tappeto della popolazione. Le piattaforme e le app considerate idonee passeranno comunque al vaglio del Garante per la Privacy, che nei giorni scorsi ha confermato l’intenzione di allentare le maglie per venire incontro all’emergenza, affermando però che “i modelli di riferimento non possono essere la Corea del Sud o la Cina”.

SOS Italia
Alla chiamata alle armi tecnologica del Ministero dell’Innovazione ha risposto anche AIDR, Associazione Italian Digital Revolution, con SOS Italia, una soluzione che integra un’app per smartphone Android/iOS e una piattaforma Web sviluppata in collaborazione con Sielte, azienda che gestisce il sistema SPID per l’identità digitale. «A differenza di molte altre app», spiega a La Stampa Mauro Nicastri, Presidente AIDR, «la nostra è già pronta per andare online da subito. Questo perché abbiamo iniziato a svilupparla già quando in Italia si sono registrati i primi casi di Covid-19, a gennaio».

Lo scopo dell’applicazione è la semplificazione della gestione della pandemia nel nostro paese, grazie a un sistema che integra uno strumento di autodiagnosi, un resoconto delle ultime notizie e comunicazioni ufficiali, una mappa dei contagi e un sistema di gestione delle autocertificazioni basato sui QR Code che semplifica il lavoro di controllo da parte delle forze dell’ordine.

Basata su SPID
«SOS Italia è di fatto un’estensione della piattaforma SPID già esistente, e come tale è già sicura, oltre ad ottemperare alle attuali norme in materia di privacy», spiega Nicastri. «L’emergenza Coronavirus ha messo in evidenza una carenza tecnologica importante nell’interoperabilità delle piattaforme e nell’incrocio dei dati dei cittadini. Noi pensiamo che una soluzione basata sull’identità digitale possa essere un passo nella giusta direzione».

Avviato nel 2015 per recepire le direttive Europee sulla digitalizzazione, il sistema SPID procede a rilento: ad oggi sono solo 6 milioni gli italiani con un’identità digitale certificata. Tra questi ben pochi over 60, fascia allo stesso tempo meno digitalizzata e più a rischio in caso di contagio. «Per questo abbiamo integrato nell’applicazione la possibilità di accedere con il proprio account Facebook o Google, ma anche tramite l’invio di un codice di verifica OTP sul telefonino attraverso il numero di telefono», dice ancora Nicastri.

Autodiagnosi e autocertificazione
Una delle funzioni più importanti dell’applicazione è l’autodiagnosi, attraverso la quale chiunque abbia sintomi può indicare il proprio stato di salute e facilitare l’individuazione e il tracciamento dell’infezione e di eventuali focolai.
SOS Italia integra inoltre un sistema digitalizzato di autocertificazione attraverso il quale la verifica può essere centralizzata. «Ad oggi il pezzo di carta che ci portiamo appresso per giustificare l’uscita di casa rimane nell’auto della polizia dopo un controllo», spiega il Presidente di AIDR. «Con SOS Italia l’autocertificazione è sul cellulare e le forze dell’ordine possono effettuare il controllo semplicemente inquadrando il codice QR e verificando i dati sulla piattaforma, dallo uno spazio privato di amministrazione al quale possono accedere solamente soggetti istituzionali autorizzati».

Rispetto della privacy
Sul tema della protezione dei dati e della privacy Nicastri insiste a più riprese, specificando che con SOS Italia «nessun privato entra in possesso dei dati, che vengono semplicemente raccolti e organizzati per conto delle autorità». Tutti dati, per alto, di cui lo Stato è già in possesso ma che al momento è molto difficile incrociare in maniera efficace. Nessuna intenzione, invece, di attivare in automatico funzioni di tracciamento della posizione tramite il GPS. «Gli operatori hanno annunciato che potenzialmente possono farlo, e naturalmente la tecnologia è molto semplice da implementare anche sulla nostra app», chiarisce Nicastri. «Tuttavia questo è un punto estremamente delicato e se è vero come ha detto anche il Garante che in una situazione di emergenza come questa si può pensare di rinunciare ad alcune libertà per poco tempo, è indubbio che per attivare soluzioni di questo tipo serva un rigoroso processo normativo».

Una piattaforma flessibile
L’idea dietro a SOS Italia, dice ancora Nicastri, è stata di estendere SPID per creare una piattaforma che in futuro si potrà applicare rapidamente anche alla gestione di emergenze di altro tipo. «Lo scopo è anche fornire un’opportunità per ripensare l’interoperabilità della gestione dei dati dei cittadini per offrire non solo uno strumento di controllo ma anche e soprattutto servizi più efficienti e coordinati». Anche e soprattutto nell’ottica di un “dopo” i cui contorni, ad oggi, sono ancora difficile da delineare. «SOS Italia è pensata per far fronte all’attuale situazione, ma è uno strumento che si potrà estendere senza soluzione di continuità alla gestione del ritorno alla normalità, quando la fase acuta dell’emergenza sarà passata».

di ANDREA NEPORI
Fonte: La Stampa del 26 Marzo 2020

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