Seleziona una pagina

Ecco perché il GDPR si è trasformata in un’arma a doppio taglio

di Francesco Pagano, Consigliere Aidr e Responsabile servizi informatici Ales spa e Scuderie del Quirinale

Una normativa finalmente organica per regolare il trattamento dei dati personali. Il GDPR, entrato in vigore nel maggio 2018, ha senza dubbio portato a un miglioramento nel panorama complessivo della cyber security. Attraverso la previsione di obblighi puntuali e, non ultimo, di un sistema sanzionatorio per chi non adegua procedure e policy a quanto previsto, il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati ha obbligato numerosi soggetti ad adeguarsi a quelle best practice che consentono di tutelare la riservatezza dei dati e la privacy degli utenti.

Negli ultimi mesi, però, gli esperti di sicurezza hanno lanciato un allarme riguardante un “effetto collaterale” del regime sanzionatorio introdotto con il GDPR. A sfruttare la normativa a loro vantaggio sono pirati informatici specializzati negli attacchi alle aziende che, normalmente, utilizzavano per le loro operazioni i cosiddetti crypto-ransomware. Questa tipologia di malware è progettata per agire in chiave estorsiva ai danni della vittima, attraverso la codifica tramite crittografia di tutti i dati e documenti presenti sui computer infetti.

Chi subisce un attacco di questo tipo si trova in una situazione paradossale: tutti i dati sono presenti sui suoi sistemi, ma non può accedervi senza la chiave crittografica che è in possesso dei pirati. Lo schema, ormai adottato da numerosi cyber criminali, prevede poi la richiesta di un “riscatto” (a volte milionario) per ottenere la chiave di decodifica e ripristinare i dati presi “in ostaggio”. Inutile dire che il meccanismo nasconde numerose insidie e che percorrere la via del pagamento del riscatto è estremamente rischioso. La cronaca, infatti, ha registrato numerosi casi in cui i pirati informatici non hanno fornito la chiave crittografica nonostante il pagamento o, addirittura, hanno reiterato l’estorsione. La reazione corretta a un attacco di questo genere, così come confermano forze di polizia ed esperti di cyber security, prevede la denuncia del data breach e il ripristino dei dati attraverso strumenti specializzati o, in assenza di alternative, dei backup di sistema.

Negli ultimi mesi, però, i pirati informatici hanno modificato il loro modus operandi per poter esercitare una pressione maggiore sulle loro vittime. Oltre a crittografare i dati, togliendone la disponibilità al legittimo proprietario, esfiltrano una copia di tutti i documenti. Nel documento che richiede il pagamento del riscatto, a questo punto, viene anche ventilata la minaccia di pubblicare online tutti i dati, innescando un meccanismo per cui l’azienda vittima dell’attacco rischierebbe anche di subire le (salatissime) sanzioni previste dal GDPR.

A inaugurare questa strategia nel dicembre 2019 è stato un gruppo come Sodinokibi, seguito a ruota da altre gang di cyber criminali specializzati in attacchi ransomware. Uno di questi, chiamato Maze, ha addirittura creato un sito sul Dark Web in cui vengono sistematicamente pubblicati i dati rubati alle vittime che non cedono al ricatto. L’invito, in pratica, è quello di pagare il riscatto per poter tenere sotto silenzio l’accaduto ed evitare le indagini sul data breach da parte dell’autorità garante. Inutile dire che, anche in questo caso, il fatto che i cyber criminali rispettino i patti è tutt’altro che garantita. Sono molti i casi in cui, nonostante il pagamento, le informazioni sottratte sono state comunque divulgate, mettendo le vittime in una situazione ancora più complicata di fronte alle autorità. L’intera vicenda conferma la sorprendente creatività dei pirati informatici e, allo stesso tempo, come la linea per contrastarne l’attività possa passare solo da una rigorosa e puntuale esecuzione delle procedure. Qualsiasi “scorciatoia” rischia infatti di trasformarsi in un vero disastro.

VIDEO E PHOTO GALLERY

AIDR WEB TV

ITALIAN DIGITAL REVOLUTION

EVENTI ED INIZIATIVE

ITALIAN DIGITAL REVOLUTION

COME ASSOCIARSI

Le competenze digitali in classe, il progetto Re- Educo a Carbonia (Video)

A Digitale Italia una puntata dedicata alla digitalizzazione del comparto scolastico con focus sul progetto Re–Educo, promosso dalla Commissione Europea.

AIDR NEWSLETTER

AIDR
Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato sulle iniziative testo di prova e prova di testo

AIDR NOTIZIE DAL WEB

TUTTE LE NOTIZIE

Notizie
16/11/2024
Sull’addio alle ricette cartacee, parla al Secolo.it Andrea Bisciglia cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale della Fondazione Aidr. “Ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative – spiega – perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore”. Dottor Bisciglia, il Governo italiano ha annunciato che dal 2025 sarà attuato l’articolo 54 della Legge di Bilancio, portando a termine il processo di dematerializzazione delle ricette mediche. Qual è il significato di questo cambiamento per il rapporto tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale? Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i cittadini accedono ai farmaci e ai servizi sanitari. La dematerializzazione delle ricette mediche semplifica radicalmente la vita dei pazienti, eliminando la necessità di recarsi fisicamente negli studi medici per ottenere la prescrizione cartacea. A partire dal 2025, i medici potranno inviare le ricette in formato digitale tramite e-mail, WhatsApp o altre modalità elettroniche, rendendo il processo molto più rapido ed efficiente. Si tratta di un passo fondamentale verso una sanità più moderna e accessibile.
Notizie
12/11/2024
Roma, 18-20 Novembre 2024 – FH55 Grand Hotel Palatino ospita la terza edizione del prestigioso Corso Residenziale di Elettromiografia e Tecniche Neurofisiologiche: Good Clinical Practice, un evento scientifico all'avanguardia che riunisce specialisti di neurologia e neurofisiologia per una formazione avanzata sulle più moderne metodiche neurofisiologiche. Con il crescente ruolo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale (IA) nel campo della medicina, il corso di quest’anno ha introdotto sessioni dedicate all’integrazione di strumenti tecnologici avanzati e algoritmi di IA nella pratica clinica, rivoluzionando l'approccio alle diagnosi neurofisiologiche. Sotto la direzione scientifica della Dr.ssa Marilena Mangiardi medico specialista neurologo e neurofisiologo e Tesoriere della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica, il corso vede la partecipazione di un comitato medico e tecnico-scientifico di spicco, con la presenza di esperti di fama nazionale che, attraverso lezioni frontali, esercitazioni pratiche e discussioni interattive, forniranno ai partecipanti un’esperienza didattica completa e integrata.
Notizie
30/10/2024
La rapida accelerazione di quel che potremmo definire il nuovo mondo del terzo millennio, non ammette pause, non concede sconti ad alcuno: o ti adegui alla velocità dei cambiamenti o sei fuori In fondo è sempre stata questa la storia dell’evoluzione dell’uomo. Cosa cambia allora rispetto al passato? La velocità. Tutto accade e si consuma troppo in fretta, tutto diventa obsoleto già domani. Non si fa a tempo di assorbire un cambiamento, che già ne arriva un altro.Viviamo nella realtà aumentata e l’intelligenza artificiale ci dà ogni risposta ad ogni domanda, poco importa se, poi, non siamo più in grado di sviluppare un processo critico di conoscenza e di osservazione che poggi sulle più solide letture classiche e moderne, o sugli studi degli esperti.

 

AIDR SOCIAL

Seguici sui social per restare in contatto con noi,
ricevere aggiornamenti e inviarci suggerimenti, segnalazioni e commenti!