Amministrazione Trasparente: l’ANAC introduce l’obbligo di attestare l’assenza di blocchi tecnologici che ne impediscono l’indicizzazione ai motori di ricerca
Il 20 febbraio del 2020 abbiamo raccontato, noi di AIDR con Ondata e la “Community Trasparenza siti web PA” di un’azione congiunta, lanciata con questi scopi:
- segnalare all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), che alcune Pubbliche Amministrazioni adottanosoluzioni tecnologiche, che bloccano ai motori di ricerca l’indicizzazione della sezione Amministrazione Trasparente dei loro siti;
- fare in modo che nell’Indice della Pubblica Amministrazione siano presenti gli URL della sezione “Amministrazione Trasparente” e “Albo Pretorio/on line”;
- che venga attivato un controllo centralizzato dell’assenza di questi blocchi, ovvero del rispetto degli articoli 7 e 9 del decreto 33/2013.
Il Consiglio dell’Autorità per verificare l’effettiva pubblicazione dei dati previsti dalla normativa vigente, ha individuato anche quest’anno alcune categorie di dati, di cui gli OIV, Organismi indipendenti di valutazione, o altri organismi con funzioni analoghe o il Responsabile anticorruzione in mancanza degli uni e degli altri, sono obbligati ad attestare la pubblicazione.
Ieri l’ANAC ha pubblicato la Delibera n. 213, che fa riferimento a tali obblighi di pubblicazione individuati per le PA – ma anche per gli Enti pubblici economici , le società, gli enti di diritto privato in controllo pubblico, le associazioni, le fondazioni, ecc. – e al documento che gli Organismi Indipendenti di Valutazione o gli altri organismi previsti dalla legge devono produrre per attestarli.
Il documento dovrà essere pubblicato nella sezione Amministrazione Trasparente a cura del Responsabile anticorruzione, per l’anno in corso entro il 31 luglio 2020.
In questa delibera c’è una novità strettamente correlata al contenuto del documento di attestazione:
“Il documento dovrà altresì contenere da quest’anno anche un’attestazione riguardo all’assenza di filtri e/o altre soluzioni tecniche atte ad impedire ai motori di ricerca web di indicizzare ed effettuare ricerche all’interno della sezione “Amministrazione trasparente” o “Società trasparente”, salvo le ipotesi consentite dalla normativa vigente, trattandosi di adempimento (artt. 7 e 9 del dlgs 33/2013) strettamente connesso alla realizzazione della piena trasparenza amministrativa e alla effettiva disponibilità e riutilizzabilità dei dati pubblicati.”
È un piacere riscontrare un dialogo nei fatti con l’ANAC.
L’Autorità vigila sull’esatto adempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, effettuando verifiche d’ufficio o su segnalazione, sui siti web istituzionali delle amministrazioni e all’attività di vigilanza, può seguire un controllo documentale da parte della Guardia di Finanza diretto a riscontrare l’esattezza e l’accuratezza dei dati attestati dagli OIV, o dagli altri organismi con funzioni analoghe.
Le PA e tutti gli altri soggetti obbligati avranno l’opportunità di dare la dovuta attenzione al tema, importante per garantire a tutti i cittadini piena trasparenza e accessibilità ai dati e eventualmente di risolverlo.
Siamo convinti altresì che anche gli altri elementi della nostra proposta/richiesta siano da prendere in considerazione e pertanto ritorneremo a sottoporli ai nostri interlocutori.
di Laura Strano Responsabile Osservatorio trasparenza e Anticorruzione AIDR e Andrea Borruso Presidente associazione OnData
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