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Come combattere il fenomeno dell’indottrinamento del cyber jihadismo in Italia

L’indottrinamento online è il nuovo cyber problema del XX secolo.

Gli ultimi attacchi terroristici in Europa ci hanno catapultato in un periodo storico che credevamo concluso. Avevamo sempre inteso che il terrorismo fosse un fenomeno locale che raramente poteva coinvolgere più Stati Nazionali o addirittura un continente. Eravamo anche abituati ad un terrorismo di matrice politica – come quello che in Italia aveva raggiunto l’onore delle prime pagine della stampa – mentre negli ultimi tempi abbiamo assistito ad un terrorismo di matrice religiosa che ha forte connotazioni di stampo integralista di intendere l’organizzazione della comunità.

Il terrorismo islamico fino a qualche anno fa rientrava nelle categorie di un terrorismo lontano, difficilmente esportabile nei paesi Europei, perché distante di secoli a quelle che, in Europa, erano state le lotte di religione e, infatti, pochi se ne preoccupavano e l’opinione pubblica dedicava ad esso un modesto interesse. Dopo l’11 settembre, il terrorismo islamico ha superato i confini delle singole nazioni, è andato di là del mondo islamico stesso.

Questa internazionalizzazione del fenomeno sicuramente è stato favorito dalla moderna società della comunicazione e in questo, ultimamente abbiamo visto che un ruolo primario ha avuto la rete che ha dato origine ad un nuovo fenomeno quello del c.d. cyber-terrorismo. Il cyber-terrorismo è in pratica l’uso di Internet per condurre atti violenti che provocano o minacciare la perdita della vita o un danno fisico al fine di ottenere vantaggi politici attraverso l’intimidazione.

A volte, poi, il terrorismo si concretizza nello stesso attacco al mezzo, ossia allo strumento che ne ha consentito la diffusione è questo l’atto di terrorismo che ha come oggetto internet stesso e che si sostanzia nella delibata, interruzioni su larga scala delle reti di computer, in particolare dei personal computer collegati a Internet, per mezzo di strumenti, introducendo nella rete virus informatici.

Quella stessa rete, cioè, che è strumento nevralgico soprattutto per l’indottrinamento online, ossia non più del contatto diretto con il possibile seguaci, ma con un contatto virtuale ed è questa la nuova frontiera del terrorismo internazionale che abbraccia il reclutamento online.

Non sono pochi, infatti, i messaggi che campeggiano su Twitter, Facebook e altri social media per incoraggiare i giovani a intraprendere la jihad. Un fenomeno in crescita che i seguaci di Al Qaeda e dello Stato islamico in Iraq e Siria, stanno coltivando anche attraverso forme più tradizionali di “outreach”, come i messaggi video terroristici “fai da te”.

Appellarsi all’articolo cinque del trattato della Nato, che impone ai membri dell’alleanza di soccorrere militarmente l’aggredito, la nuova politica del Presidente Macron espressa in questi giorni di un esercito comune e di una centrale comune europea per la banca dati Europea per il contrasto nel fenomeno dell’immigrazione il terrorismo appare come la proposta più sensata degli ultimi anni.

L’interventismo Americano in Siria, potrebbe aiutare a contenere i flussi migratori ma il terrorismo comunque corre sul web, un flusso continuo di messaggi, secondo gli esperti che alimenta la radicalizzazione degli individui, amplificata dalle immagini grafiche e dall’audio.

I costi per le organizzazioni terroristiche sono minimi: nessuna formazione, nessun finanziamento, nessun rischio che le operazioni militari/strategiche siano compromesse, si alimenta l’odio contro l’Occidente e a farlo spesso sono persone che siedono all’interno di una moschea, twittando continuamente con un pc ed una connessione ad internet.

Dott. Giuseppe Gorga Responsabile dell’Osservatorio Information Security Privacy dell’Associazione “Italian Digital Revolution”

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16/11/2024
Sull’addio alle ricette cartacee, parla al Secolo.it Andrea Bisciglia cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale della Fondazione Aidr. “Ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative – spiega – perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore”. Dottor Bisciglia, il Governo italiano ha annunciato che dal 2025 sarà attuato l’articolo 54 della Legge di Bilancio, portando a termine il processo di dematerializzazione delle ricette mediche. Qual è il significato di questo cambiamento per il rapporto tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale? Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i cittadini accedono ai farmaci e ai servizi sanitari. La dematerializzazione delle ricette mediche semplifica radicalmente la vita dei pazienti, eliminando la necessità di recarsi fisicamente negli studi medici per ottenere la prescrizione cartacea. A partire dal 2025, i medici potranno inviare le ricette in formato digitale tramite e-mail, WhatsApp o altre modalità elettroniche, rendendo il processo molto più rapido ed efficiente. Si tratta di un passo fondamentale verso una sanità più moderna e accessibile.
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Roma, 18-20 Novembre 2024 – FH55 Grand Hotel Palatino ospita la terza edizione del prestigioso Corso Residenziale di Elettromiografia e Tecniche Neurofisiologiche: Good Clinical Practice, un evento scientifico all'avanguardia che riunisce specialisti di neurologia e neurofisiologia per una formazione avanzata sulle più moderne metodiche neurofisiologiche. Con il crescente ruolo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale (IA) nel campo della medicina, il corso di quest’anno ha introdotto sessioni dedicate all’integrazione di strumenti tecnologici avanzati e algoritmi di IA nella pratica clinica, rivoluzionando l'approccio alle diagnosi neurofisiologiche. Sotto la direzione scientifica della Dr.ssa Marilena Mangiardi medico specialista neurologo e neurofisiologo e Tesoriere della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica, il corso vede la partecipazione di un comitato medico e tecnico-scientifico di spicco, con la presenza di esperti di fama nazionale che, attraverso lezioni frontali, esercitazioni pratiche e discussioni interattive, forniranno ai partecipanti un’esperienza didattica completa e integrata.
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La rapida accelerazione di quel che potremmo definire il nuovo mondo del terzo millennio, non ammette pause, non concede sconti ad alcuno: o ti adegui alla velocità dei cambiamenti o sei fuori In fondo è sempre stata questa la storia dell’evoluzione dell’uomo. Cosa cambia allora rispetto al passato? La velocità. Tutto accade e si consuma troppo in fretta, tutto diventa obsoleto già domani. Non si fa a tempo di assorbire un cambiamento, che già ne arriva un altro.Viviamo nella realtà aumentata e l’intelligenza artificiale ci dà ogni risposta ad ogni domanda, poco importa se, poi, non siamo più in grado di sviluppare un processo critico di conoscenza e di osservazione che poggi sulle più solide letture classiche e moderne, o sugli studi degli esperti.

 

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