CONDOMINIO E INNOVAZIONE DIGITALE, A CHE PUNTO SIAMO
di Federica De Pasquale, Responsabile dell’Osservatorio sul Condominio Digitale AIDR
Il distanziamento sociale al quale siamo stati costretti negli ultimi mesi ci ha obbligato a vivere nella dimensione più intima e ristretta delle nostre abitazioni.
Per oltre l’80% degli italiani il proprio “nido domestico” si trova all’interno di un condominio, luogo condiviso, in quelle che sono le parti comuni, con altre famiglie. Una convivenza, nei fatti, tra estranei e non sempre semplice.
Siamo stati letteralmente travolti dalla necessità di adeguarci ad una vita digitalizzata e, purtroppo, abbiamo scoperto che non tutti i condòmini, intesi nella loro differente veste giuridica di proprietari o di inquilini, godono dello stesso “diritto di connessione alla rete”.
Esiste un grande gap digitale, aggravato, in molti casi, da scarse dotazioni e conoscenze informatiche, che ha reso complicato a molti lavorare in modalità smart working o agli studenti pari accesso informatizzato per interagire con i propri insegnanti nella didattica a distanza.
AIDR ha voluto, sin dalla sua costituzione, guardare con particolare attenzione alla digitalizzazione del mondo condominiale prevedendo al suo interno un Osservatorio, nato con lo scopo di monitorare tutti i vari processi di digitalizzazione “condominiale” e di promuovere iniziative utili a migliorare da una parte il lavoro dell’amministratore e dall’altra la qualità della vita all’interno dell’edificio.
Sempre più oggi sentiamo parlare di “smart home” di come consentire che la nostra casa e, quindi il nostro condominio, diventino “intelligenti”, sfruttando impianti domotici e piattaforme capaci di rendere interconnesse e programmabili tutte le comodità di casa: dalle tapparelle, al termostato, dalle lampadine ai condizionatori, oppure dalla lettura condominiale delle termovalvole dei contabilizzatori agli impianti di video sorveglianza, passando per l’istallazione della fibra condominiale.
Ma pensiamo ancora all’efficientamento energetico degli edifici che negli ultimi anni è sostenuto anche da incentivi fiscali e che mira a rendere il condominio un importante produttore di energia, tanto che ormai lo si considera come tra le prime “energy community”. Concetto introdotto con la direttiva europea 2018/2001 sulle fonti rinnovabili (REDII), il cui obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici o sociali alla comunità. L’Italia dovrà recepire completamente queste norme entro giugno 2021. Passaggio che rappresenterà il punto di partenza per dare vita alle comunità energetiche e il primo nucleo potrebbe essere, appunto, il condominio visto come un ecosistema in cui le forme di autoproduzione di energia rinnovabile contribuiscono a definire un nuovo ruolo dei consumatori.
Ma arriviamo al punto dolente, all’interno di un condominio il soggetto deputato a gestire e, quindi a conoscere, tutti questi processi tecnologici è il suo legale rappresentante: l’amministratore. Figura che, già con la cosiddetta “riforma del condominio” avvenuta con l’entrata in vigore a giugno 2013 della legge 220/2012, cambia fisionomia rispetto al passato ed acquista un ruolo sempre più manageriale.
Oggi a fronte di oltre 1.200.000 edifici in condominio (dati CRESME) e circa 200 mila persone che ricoprono l’incarico di amministratore, poco più di 15 mila possiamo considerarli professionisti competenti nel gestire processi complessi con un approccio quasi imprenditoriale o molto più semplicemente capaci di utilizzare con facilità piattaforme o software gestionali, fondamentali ormai per garantire una corretta contabilità condominiale sempre più articolata, che comporta interagire con l’istituto di credito del condomino tramite home banking o con i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate, piuttosto che dell’INPS o di un Comune.
Inutile dire che la mole di dati sensibili gesti dall’amministratore a livello informatico è molto importante. Parliamo di dati sottoposti a precise normative sulla privacy che, purtroppo, non sempre vengono prese in seria considerazione.
In un panorama così complesso, dove ha fatto recentemente capolino anche l’idea di regolamentare le assemblee online, forse ignorando la complessità sociale e giuridica che questo attualmente comporta, l’Osservatorio sul Condominio Digitale di Aidr, rappresenta un valido supporto anche per gli amministratori che possono contare sulle preziose informazioni dei nostri esperti, utili per acquisire quelle competenze digitali necessarie a gestire i processi informatici a cui sono chiamati.
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Notizie
16/11/2024
Sull’addio alle ricette cartacee, parla al Secolo.it Andrea Bisciglia cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale della Fondazione Aidr. “Ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative – spiega – perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore”.
Dottor Bisciglia, il Governo italiano ha annunciato che dal 2025 sarà attuato l’articolo 54 della Legge di Bilancio, portando a termine il processo di dematerializzazione delle ricette mediche. Qual è il significato di questo cambiamento per il rapporto tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale?
Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i cittadini accedono ai farmaci e ai servizi sanitari. La dematerializzazione delle ricette mediche semplifica radicalmente la vita dei pazienti, eliminando la necessità di recarsi fisicamente negli studi medici per ottenere la prescrizione cartacea. A partire dal 2025, i medici potranno inviare le ricette in formato digitale tramite e-mail, WhatsApp o altre modalità elettroniche, rendendo il processo molto più rapido ed efficiente. Si tratta di un passo fondamentale verso una sanità più moderna e accessibile.
Notizie
12/11/2024
Roma, 18-20 Novembre 2024 – FH55 Grand Hotel Palatino ospita la terza edizione del prestigioso Corso Residenziale di Elettromiografia e Tecniche Neurofisiologiche: Good Clinical Practice, un evento scientifico all'avanguardia che riunisce specialisti di neurologia e neurofisiologia per una formazione avanzata sulle più moderne metodiche neurofisiologiche. Con il crescente ruolo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale (IA) nel campo della medicina, il corso di quest’anno ha introdotto sessioni dedicate all’integrazione di strumenti tecnologici avanzati e algoritmi di IA nella pratica clinica, rivoluzionando l'approccio alle diagnosi neurofisiologiche. Sotto la direzione scientifica della Dr.ssa Marilena Mangiardi medico specialista neurologo e neurofisiologo e Tesoriere della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica, il corso vede la partecipazione di un comitato medico e tecnico-scientifico di spicco, con la presenza di esperti di fama nazionale che, attraverso lezioni frontali, esercitazioni pratiche e discussioni interattive, forniranno ai partecipanti un’esperienza didattica completa e integrata.
Notizie
30/10/2024
La rapida accelerazione di quel che potremmo definire il nuovo mondo del terzo millennio, non ammette pause, non concede sconti ad alcuno: o ti adegui alla velocità dei cambiamenti o sei fuori In fondo è sempre stata questa la storia dell’evoluzione dell’uomo. Cosa cambia allora rispetto al passato? La velocità. Tutto accade e si consuma troppo in fretta, tutto diventa obsoleto già domani. Non si fa a tempo di assorbire un cambiamento, che già ne arriva un altro.Viviamo nella realtà aumentata e l’intelligenza artificiale ci dà ogni risposta ad ogni domanda, poco importa se, poi, non siamo più in grado di sviluppare un processo critico di conoscenza e di osservazione che poggi sulle più solide letture classiche e moderne, o sugli studi degli esperti.
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