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Contro truffe e phishing serve una vera cultura della sicurezza

di Francesco Pagano, Consigliere Aidr e Responsabile servizi informatici Ales spa e Scuderie del Quirinale

Il fenomeno delle truffe online e del furto di identità su Internet sta crescendo in maniera esponenziale. Secondo i dati diffusi dall’Interpol lo scorso agosto, il boom di attacchi informatici è coinciso con la pandemia da Covid-19 e segna, in particolare, un aumento nell’uso delle tecniche phishing.

Il phishing è una tipologia di attacco estremamente subdola e che sfrutta comunicazioni via e-mail (ma anche su social network e piattaforme di chat) per attirare le vittime su siti malevoli o progettati per rubare le credenziali di accesso ai servizi Web. La strategia dei cyber criminali prevede l’uso di messaggi di posta elettronica “confezionati” in modo da sembrare perfettamente legittimi, in cui gli hacker impersonano aziende, organizzazioni o istituti bancari. Il messaggio, spesso realizzato in maniera estremamente convincente, ha l’obiettivo di indurre il destinatario a fare click sul collegamento che lo dirotta sulla pagina controllata dai pirati. Per centrare l‘obiettivo, i truffatori utilizzano tecniche di ingegneria sociale, cioè stratagemmi che fanno leva sullo stato d’animo della potenziale vittima. Di solito queste strategie sfruttano due diversi fattori: l’entusiasmo e la paura. Nel primo caso vengono utilizzati messaggi che promettono regali, premi od offerte speciali dedicate al destinatario del messaggio. Nel secondo, le e-mail prospettano invece il rischio di dover pagare multe o fanno riferimento a richieste di pagamento, fatture o scadenze ineludibili. L’obiettivo è lo stesso: provocare una reazione nella vittima che la induca ad agire impulsivamente e fare click sul collegamento. In alcuni casi, questo porta a una pagina Web che contiene malware, in altri a un sito che a prima vista appare essere quello dell’azienda od organizzazione impersonata dai pirati informatici. In questo secondo caso, l’obiettivo dei cyber criminali è quello di indurre la loro vittima a inserire le credenziali di accesso al servizio (per esempio quelle del servizio di home banking online) per potergliele rubare. Non è nulla di nuovo Chi utilizza abitualmente servizi online ha ormai imparato a riconoscere (ed evitare) questo tipo di attacchi. La pandemia da Covid-19, però, ha inciso sul fenomeno in due modi. Da un lato ha messo a disposizione dei pirati informatici un tema, quello del coronavirus, particolarmente adatto a suscitare paura o allarme in chi riceve i messaggi. Dall’altro, il lockdown di primavera e le restrizioni ai movimenti in questa seconda ondata hanno portato molte persone a utilizzare per la prima volta gli strumenti digitali o a intensificarne l’uso rispetto al passato. Il risultato è che i cyber criminali possono adesso raggiungere una platea di potenziali vittime estremamente vulnerabili, che non hanno la malizia per riconoscere i messaggi sospetti e poca esperienza nell’utilizzo di Internet. Gli strumenti di protezione come firewall e software antivirus possono aiutare ad arginare il fenomeno, ma non possono garantire una protezione assoluta da questo tipo di attacchi, che spesso non usano codice malevolo ma soltanto stratagemmi che puntano a ingannare gli ignari utenti. Ciò di cui abbiamo disperatamente bisogno è piuttosto un processo di alfabetizzazione rivolto a tutta la popolazione, che consenta di acquisire quelle capacità critiche indispensabili per disinnescare gli attacchi dei pirati informatici. Qualcosa che, probabilmente, accadrà in maniera naturale in seguito all’impennata nella digitalizzazione che stiamo attraversando, ma che senza un intervento che punti alla creazione di una reale “cultura della sicurezza” rischia di essere troppo lenta e lasciare una quantità incredibile di macerie (digitali) sulla sua strada.

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16/11/2024
Sull’addio alle ricette cartacee, parla al Secolo.it Andrea Bisciglia cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale della Fondazione Aidr. “Ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative – spiega – perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore”. Dottor Bisciglia, il Governo italiano ha annunciato che dal 2025 sarà attuato l’articolo 54 della Legge di Bilancio, portando a termine il processo di dematerializzazione delle ricette mediche. Qual è il significato di questo cambiamento per il rapporto tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale? Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i cittadini accedono ai farmaci e ai servizi sanitari. La dematerializzazione delle ricette mediche semplifica radicalmente la vita dei pazienti, eliminando la necessità di recarsi fisicamente negli studi medici per ottenere la prescrizione cartacea. A partire dal 2025, i medici potranno inviare le ricette in formato digitale tramite e-mail, WhatsApp o altre modalità elettroniche, rendendo il processo molto più rapido ed efficiente. Si tratta di un passo fondamentale verso una sanità più moderna e accessibile.
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12/11/2024
Roma, 18-20 Novembre 2024 – FH55 Grand Hotel Palatino ospita la terza edizione del prestigioso Corso Residenziale di Elettromiografia e Tecniche Neurofisiologiche: Good Clinical Practice, un evento scientifico all'avanguardia che riunisce specialisti di neurologia e neurofisiologia per una formazione avanzata sulle più moderne metodiche neurofisiologiche. Con il crescente ruolo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale (IA) nel campo della medicina, il corso di quest’anno ha introdotto sessioni dedicate all’integrazione di strumenti tecnologici avanzati e algoritmi di IA nella pratica clinica, rivoluzionando l'approccio alle diagnosi neurofisiologiche. Sotto la direzione scientifica della Dr.ssa Marilena Mangiardi medico specialista neurologo e neurofisiologo e Tesoriere della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica, il corso vede la partecipazione di un comitato medico e tecnico-scientifico di spicco, con la presenza di esperti di fama nazionale che, attraverso lezioni frontali, esercitazioni pratiche e discussioni interattive, forniranno ai partecipanti un’esperienza didattica completa e integrata.
Notizie
30/10/2024
La rapida accelerazione di quel che potremmo definire il nuovo mondo del terzo millennio, non ammette pause, non concede sconti ad alcuno: o ti adegui alla velocità dei cambiamenti o sei fuori In fondo è sempre stata questa la storia dell’evoluzione dell’uomo. Cosa cambia allora rispetto al passato? La velocità. Tutto accade e si consuma troppo in fretta, tutto diventa obsoleto già domani. Non si fa a tempo di assorbire un cambiamento, che già ne arriva un altro.Viviamo nella realtà aumentata e l’intelligenza artificiale ci dà ogni risposta ad ogni domanda, poco importa se, poi, non siamo più in grado di sviluppare un processo critico di conoscenza e di osservazione che poggi sulle più solide letture classiche e moderne, o sugli studi degli esperti.

 

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