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Cybersecurity: Al di là della governance, più professionisti e più informazione

di Davide D’Amico, membro del Consiglio direttivo AIDR e Dirigente Ministero Istruzione

In questi giorni si è parlato molto di cybersecurity, venuta alla ribalta sia per l’assetto organizzativo che per attacchi subiti da diverse imprese italiane tra cui nel solo mese di novembre Enel, Luxottica e Campari. Inoltre  anche il colosso Leonardo da quello che dice la stampa, pare che abbia subito diversi furti di dati ma sembra che non si abbia contezza di cosa sia stato effettivamente rubato/copiato. Questo deve far riflettere sulla strategia nazionale che occorre affrontare per tutelare, ad esempio, la sicurezza dei dati. In questo senso il GDPR ha segnato una strada normativa, che contribuisce a gestire in modo efficace le vulnerabilità e le minacce, ma a cui deve seguire necessariamente, una logica di attuazione ancora troppo spesso formale e poco operativa. L’obiettivo deve essere quello di costruire un ecosistema di regole processi e tecnologie che crei un bilanciamento tra la necessità di proteggere i cittadini, le PA e le imprese, queste ultime, non solo le grandi, ma anche quelle che compongono il tessuto imprenditoriale italiano delle PMI, e che assicuri, allo stesso tempo, l’adozione di nuovi approcci tecnologici che siano innovativi e anche con un certo livello di rischio, oggi quantomai necessario per rimanere competitivi.

In pratica occorre essere in grado di proteggere gli asset strategici del nostro Paese, tra cui quelli aziendali meritano particolare menzione, tenendo conto della accelerazione continua a cui si muovono le nuove opportunità di business.

Al di là della governance che la politica vorrà definire e attivare è necessario assicurare velocemente azioni di informazione e di diffusione della cultura della cybersecurity finalizzata ad anticipare i possibili rischi connessi con i diversi tipi di attacchi informatici, differenziando le attività da mettere in campo in base ai diversi destinatari, siano essi cittadini (singoli, famiglie, genitori e figli), PMI, grandi aziende e pubbliche amministrazioni. Occorre aumentare le risorse finanziarie nel settore della cybersecurity e fare comprendere l’importanza di investire nella formazione di professionisti nel settore della sicurezza. Basti pensare che il tasso di disoccupazione in questo settore è pari a zero e, mentre la domanda di professionisti ed esperti di sicurezza continua a crescere, il numero di persone con le competenze e l’esperienza necessaria a ricoprire queste posizioni è ad oggi molto bassa. Questa scarsità di competenze disponibili nel settore della sicurezza, su cui è importante riflettere al fine di curvare un numero maggiore di percorsi formativi dedicati sia a livello universitario che post universitario, evidenzia anche l’odierna necessità che i relativi profili professionali debbano  svolgere un ruolo non più  strettamente tecnico, ma più ampio e  strategico, che guidi la crescita delle imprese, sostenendo le organizzazioni ad assumere rischi (opportunamente mitigati) nell’utilizzo di nuove tecnologie assicurando il pieno rispetto della sicurezza dei dati e delle informazioni trattate.

Oggi non possiamo permetterci come Paese di trascurare il settore della sicurezza informatica. Tutto ciò che ci circonda è sempre più immerso di digitale, dalle nostre case, dove la domotica sta prendendo sempre più piede, al settore automotive, ma anche nel settore dell’energia e della sanità, è tutto sempre più digitale e invaso da sensori ed attuatori intelligenti ed i rischi connessi con i profili di sicurezza sono innumerevoli e spesso sottovalutati. Non possiamo più aspettare, occorre a una governance snella, operativa e competente, più formazione di professionisti e più informazione e  cultura della sicurezza  per i cittadini, per le pubbliche amministrazioni e per le imprese piccole, medie e grandi!

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16/11/2024
Sull’addio alle ricette cartacee, parla al Secolo.it Andrea Bisciglia cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale della Fondazione Aidr. “Ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative – spiega – perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore”. Dottor Bisciglia, il Governo italiano ha annunciato che dal 2025 sarà attuato l’articolo 54 della Legge di Bilancio, portando a termine il processo di dematerializzazione delle ricette mediche. Qual è il significato di questo cambiamento per il rapporto tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale? Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i cittadini accedono ai farmaci e ai servizi sanitari. La dematerializzazione delle ricette mediche semplifica radicalmente la vita dei pazienti, eliminando la necessità di recarsi fisicamente negli studi medici per ottenere la prescrizione cartacea. A partire dal 2025, i medici potranno inviare le ricette in formato digitale tramite e-mail, WhatsApp o altre modalità elettroniche, rendendo il processo molto più rapido ed efficiente. Si tratta di un passo fondamentale verso una sanità più moderna e accessibile.
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12/11/2024
Roma, 18-20 Novembre 2024 – FH55 Grand Hotel Palatino ospita la terza edizione del prestigioso Corso Residenziale di Elettromiografia e Tecniche Neurofisiologiche: Good Clinical Practice, un evento scientifico all'avanguardia che riunisce specialisti di neurologia e neurofisiologia per una formazione avanzata sulle più moderne metodiche neurofisiologiche. Con il crescente ruolo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale (IA) nel campo della medicina, il corso di quest’anno ha introdotto sessioni dedicate all’integrazione di strumenti tecnologici avanzati e algoritmi di IA nella pratica clinica, rivoluzionando l'approccio alle diagnosi neurofisiologiche. Sotto la direzione scientifica della Dr.ssa Marilena Mangiardi medico specialista neurologo e neurofisiologo e Tesoriere della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica, il corso vede la partecipazione di un comitato medico e tecnico-scientifico di spicco, con la presenza di esperti di fama nazionale che, attraverso lezioni frontali, esercitazioni pratiche e discussioni interattive, forniranno ai partecipanti un’esperienza didattica completa e integrata.
Notizie
30/10/2024
La rapida accelerazione di quel che potremmo definire il nuovo mondo del terzo millennio, non ammette pause, non concede sconti ad alcuno: o ti adegui alla velocità dei cambiamenti o sei fuori In fondo è sempre stata questa la storia dell’evoluzione dell’uomo. Cosa cambia allora rispetto al passato? La velocità. Tutto accade e si consuma troppo in fretta, tutto diventa obsoleto già domani. Non si fa a tempo di assorbire un cambiamento, che già ne arriva un altro.Viviamo nella realtà aumentata e l’intelligenza artificiale ci dà ogni risposta ad ogni domanda, poco importa se, poi, non siamo più in grado di sviluppare un processo critico di conoscenza e di osservazione che poggi sulle più solide letture classiche e moderne, o sugli studi degli esperti.

 

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