Acquisti PA, a marzo bando da 50 milioni per gli appalti di innovazione
di Flavio Fabbri
Piano “Smarter Italy” 2019-2023: “gli appalti di innovazione e l’intelligenza artificiale saranno i primi capitoli a partire, ma lavoriamo alla strategia nazionale sulla blockchain, al progetto UE sui semiconduttori, allo sviluppo di un supercalcolatore e a un cloud nazionale”
Un passo in avanti per la Pubblica Amministrazione digitale italiana e non solo, con il piano “Smarter Italy” 2019-2023, di cui Andrea Cioffi, sottosegretario allo Sviluppo economico in quota Cinque Stelle con delega alla competitività e agli interventi per il sistema industriale, ha dato oggi un’anticipazione sul Sole 24 Ore.
Con il Piano nazionale “Smarter”, ha spiegato Cioffi, “gli appalti di innovazione e l’intelligenza artificiale saranno i primi capitoli a partire, nel frattempo lavoriamo alla strategia nazionale sulla blockchain, al progetto dell’Unione europea sui semiconduttori e allo sviluppo di un supercalcolatore presso il Cineca di Bologna e a una struttura nazionale di cloud unico per le imprese armonizzando i data center sparsi peri il Paese”. Entro marzo 2019, il Ministero dello Sviluppo economico (Mise) lancerà infatti un bando per la domanda pubblica intelligente e per la prima challenge internazionale per progetti sull’intelligenza artificiale (IA). Il vice premier e Ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, ha fatto sapere il sottosegretario, ha appena firmato il decreto per destinare 50 milioni di euro (fondo crescita sostenibile) ai bandi di domanda pubblica intelligente-appalti di innovazione o pre commerciali.
“L’obiettivo del Mise sarebbe quello di raddoppiare almeno la dote, arrivando a 100 milioni di euro”, si legge sul quotidiano.
L’appalto pubblico pre-commerciale (PCP) è un istituto prettamente europeo, finalizzato a promuovere l’innovazione tecnologica tramite l’acquisto “non in esclusiva” di servizi di ricerca applicata e sviluppo sperimentale. Questo modello prevede la condivisione dei rischi e dei benefici alle condizioni di mercato tra acquirente pubblico e soggetti aggiudicatari dell’appalto, in virtù della quale diverse imprese sono chiamate a sviluppare, in modo parallelo e concorrente, soluzioni innovative – quindi non ancora presenti sul mercato – idonee a fronteggiare le esigenze e le sfide poste dal settore pubblico.La formula pre-commercial public procurement applicata con il bando prevede anche una convezione con l’Agenzia per l’Italia digitale.
In termini di smart public procurement, il Mise individuerà, insieme alle amministrazioni pubbliche interessate, ad esempio le città, i fabbisogni smart prioritari, necessità pubbliche da soddisfare sviluppando da zero le soluzioni innovative di cui si ha bisogno (invertendo il modello tradizionale, che partiva dai beni e i servizi da acquistare). Le imprese parteciperanno ai bandi proponendo uno studio di fattibilità tecnica, i prototipi, il rilascio sperimentale della soluzione e un piano per la diffusione a livello di Pubblica Amministrazione.
Fonte: https://bit.ly/2BreaDM
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