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Giovani innovatori, nasce l’alleanza Italia-Sudamerica

Che siano “cervelli in fuga” o meno, l’Italia punta a tenere i giovani talenti all’estero uniti al sistema Paese, sia attraverso opportunita’ sul nostro territorio, sia attraverso la creazione di una rete che coinvolga anche soggetti “altri” come universita’, centri di ricerca, istituzioni e mondo dell’imprenditoria. Lo spiega all’agenzia ‘Dire’ Vincenzo De Luca, a capo della direzione per la Promozione del sistema Paese del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.

È proprio la Farnesina che ha promosso la firma di un protocollo di intesa tra l’Associazione nazionale dei giovani innovatori (Angi), e la Federazione iberoamericana dei giovani imprenditori (Fije). Un piano che punta a creare “un ponte tecnologico tra Angi, in rappresentanza di Italia e Europa, e il Sudamerica con Fije, che raduna oltre 180mila imprese in 17 paesi tra cui anche Spagna e Portogallo” sottolinea Gabriele Ferrieri, presidente dell’associazione fondata nel 2017 col supporto della Commissione cultura dell’Europarlamento e dell’Intergruppo parlamentare innovatori.

Secondo Ferrieri, col motto ‘Innovazione in tutte le sue forme’ Angi intende “promuovere il nostro sistema Paese anche in quell’angolo di mondo a partire dal trasferimento tecnologico”. Ma al tempo stesso, assicura il dirigente, “vogliamo essere al fianco di tutti i giovani che vogliano sviluppare la loro idea di business in una visione internazionale”.

Oggi Angi conta oltre mille soggetti tra persone fisiche e giuridiche, e due sedi, a Parigi e a La Valletta. “L’ufficio di Buenos Aires – dice Ferrieri – sara’ un hub per l’America Latina, una regione che costituisce un ulteriore tassello del percorso gia’ avviato in Europa”. La consulenza offerta da Angi si articola a vari livelli, dallo sviluppo dell’idea al suo consolidamento con programmi di formazione, pianificazione aziendale e attivita’ di networking e b2b, sia ai singoli innovatori che a startup o ad aziende gia’ avviate.

Ma a che punto e’ la presenza delle nostre aziende in America Latina? “C’e’ ancora molto lavoro da fare, eppure le opportunita’ in Paesi non tradizionali sono molte” risponde il sottosegretario agli Affari Esteri Ricardo Merlo, che aggiunge: “Penso a Paesi come Colombia, Ecuador, Peru’, Cile. Come governo, ci stiamo impegnando per accompagnare le nostre imprese a investire in quelle aree per il bene di tutto il Paese” perche’ “l’unico modo di abbattere il debito estero e’ aumentare il Pil”. Si tratta tuttavia di aree instabili, non e’ un deterrente per gli imprenditori? “Non sempre nella stabilita’ ci sono opportunita’ economiche, anzi, a volte bisogna investire in Paesi piu’ instabili se si vuole guadagnare” dice Merlo. “Bisogna allargare gli orizzonti”.

E’ in questa ottica che il direttore generale per la Promozione del sistema Paese, De Luca, ha ricordato l’Erasmus delle startup, “una misura che abbiamo introdotto nel piano straordinario per il ‘made in Italy’ per consentire non solo alle imprese, ma anche ai giovani e a quelli che promuovono startup, di compiere esperienze in Europa e oltre”. Per De Luca si tratta “di un’opportunita’ per crescere velocemente. Oggi innovazione e digitale permettono di passare rapidamente da un’idea a un’impresa, da una startup a una scaleup. A patto pero’ che questo processo venga accompagnato e sostenuto: ecco il valore di associazioni come Angi”.

Redazione DIRE

Fonte: https://bit.ly/2Fda9El

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16/11/2024
Sull’addio alle ricette cartacee, parla al Secolo.it Andrea Bisciglia cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale della Fondazione Aidr. “Ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative – spiega – perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore”. Dottor Bisciglia, il Governo italiano ha annunciato che dal 2025 sarà attuato l’articolo 54 della Legge di Bilancio, portando a termine il processo di dematerializzazione delle ricette mediche. Qual è il significato di questo cambiamento per il rapporto tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale? Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i cittadini accedono ai farmaci e ai servizi sanitari. La dematerializzazione delle ricette mediche semplifica radicalmente la vita dei pazienti, eliminando la necessità di recarsi fisicamente negli studi medici per ottenere la prescrizione cartacea. A partire dal 2025, i medici potranno inviare le ricette in formato digitale tramite e-mail, WhatsApp o altre modalità elettroniche, rendendo il processo molto più rapido ed efficiente. Si tratta di un passo fondamentale verso una sanità più moderna e accessibile.
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Roma, 18-20 Novembre 2024 – FH55 Grand Hotel Palatino ospita la terza edizione del prestigioso Corso Residenziale di Elettromiografia e Tecniche Neurofisiologiche: Good Clinical Practice, un evento scientifico all'avanguardia che riunisce specialisti di neurologia e neurofisiologia per una formazione avanzata sulle più moderne metodiche neurofisiologiche. Con il crescente ruolo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale (IA) nel campo della medicina, il corso di quest’anno ha introdotto sessioni dedicate all’integrazione di strumenti tecnologici avanzati e algoritmi di IA nella pratica clinica, rivoluzionando l'approccio alle diagnosi neurofisiologiche. Sotto la direzione scientifica della Dr.ssa Marilena Mangiardi medico specialista neurologo e neurofisiologo e Tesoriere della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica, il corso vede la partecipazione di un comitato medico e tecnico-scientifico di spicco, con la presenza di esperti di fama nazionale che, attraverso lezioni frontali, esercitazioni pratiche e discussioni interattive, forniranno ai partecipanti un’esperienza didattica completa e integrata.
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La rapida accelerazione di quel che potremmo definire il nuovo mondo del terzo millennio, non ammette pause, non concede sconti ad alcuno: o ti adegui alla velocità dei cambiamenti o sei fuori In fondo è sempre stata questa la storia dell’evoluzione dell’uomo. Cosa cambia allora rispetto al passato? La velocità. Tutto accade e si consuma troppo in fretta, tutto diventa obsoleto già domani. Non si fa a tempo di assorbire un cambiamento, che già ne arriva un altro.Viviamo nella realtà aumentata e l’intelligenza artificiale ci dà ogni risposta ad ogni domanda, poco importa se, poi, non siamo più in grado di sviluppare un processo critico di conoscenza e di osservazione che poggi sulle più solide letture classiche e moderne, o sugli studi degli esperti.

 

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