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Hey Digitale, hai nostalgia per l’Analogico?

di Vito Coviello, Socio AIDR e Responsabile Osservatorio Tecnologie Digitali nel settore dei Trasporti e della Logistica

Nella realtà  virtuale ogni cosa è possibile e, quindi,  può anche verificarsi un incontro tra un  personaggio di un cartone digitale con un vecchio personaggio di un cartone nato da una serie di disegni proposti  in rapida successione temporale  per creare  la percezione del movimento.

I-digit  il nuovo e dinamico cartone digitale incontra per caso A-Nalog, un vecchio cartone che riesce a muoversi solo grazie ai disegni del suo grafico e al sapiente lavoro di composizione in successione dei fotogrammi.

I-Digit si muove velocemente e riesce a fare tante cose  con facilità: bastano poche impostazioni del suo maestro grafico-programmatore per vivere una nuova avventura.

A-Nalog è più lento, ogni sua nuova avventura è frutto di una lunga attesa, ma quando sa di essere pronto, riesce sempre a dare il meglio di sé: è allegro, si muove con naturalezza ed è sempre felice di farlo.

L’incontro avviene per caso, durante uno delle ormai rare passeggiate di A-Nalog nei giardini del web.

I-Digit. come mai in giro a  quest’ora A-Nalog? I modelli tecnologicamente obsoleti non dovrebbero girare fino a tarda sera, siete così lenti e intanto che ritrovate la strada di casa, s’è fatta l’alba!

A-Nalog. solito sbruffone, quelli come me occupano meno spazi, sono più attraenti, veri e trovano sempre la strada di casa ma  vi fanno ritorno  con calma,  apprezziamo tutto quel che ci circonda.

I-Digit. ma dai, in che mondo vivi!  Lo sai che più dell’80%  dei consumatori  sostiene che la tecnologia ha migliorato anche  in modo significativo le loro vite e tu perdi tempo a guardarti intorno?

A-Nalog.  Davvero?  Beh, io sono diverso dagli  strani individui con quelle strane cose nelle orecchie  che trovi in giro, parlano da soli sbracciandosi e sono quasi sempre agitati!   Io per strada non ascolto musica  e non parlo al cellulare, mi godo il paesaggio, cammino,    sorrido e saluto  le persone che incontro.

I-digit.  In parte hai pure ragione, ma lo sai che più della metà delle persone ha dichiarato che non potrebbe stare senza telefono per un giorno intero? E poi lo sai  che  è possibile ascoltare tutta la musica che vuoi e quando vuoi   in casa e all’aperto?   

Lo sai che il 40% delle persone ascolta quotidianamente  musica  in digitale o in streaming e  che La maggior parte delle persone pagano per vedere film e programmi TV digitali, musica e videogiochi?

A-Nalog.   D’accordo, qualcosa di positivo il digitale ce l’avrà pure e a me, ad esempio,  non dispiacerebbe avere a disposizione l’intera collana dei film della Walt Disney e vedermi i film quando mi pare.

Però lasciami dire una cosa:   L’analogico, prima dell’avvento del digitale, era il formato  del suono originale perché gli esseri umani  sono predisposti per sentire suoni analogici.

Il mondo degli umani fino ai primi anni ’80 era un mondo senza audio digitale. I compositori, i musicisti e i melomani vivevano in uno stato di  pura felicità analogica  proprio perché analogico era il formato del suono originale.

Se ascolti un LP hai chiara la sensazione che sono esseri umani a fare la musica  ed apprezzi anche le distorsioni dei suoni che il digitale non ha: il suono analogico corrisponde alla variazione di pressione dell’aria.

È vero che sia i  segnali analogici sia quelli digitali vengono utilizzati per trasmettere informazioni, solitamente tramite segnali elettrici e che  in entrambe  le  tecnologie  le informazioni,   audio o video, vengono trasformate in segnali elettrici.  La differenza   è  che nella tecnologia analogica  le informazioni vengono tradotte in impulsi elettrici di ampiezza variabile, mentre nella  tecnologia digitale, tu I-digit mi insegni,    la traduzione delle informazioni avviene in formato binario (zero o uno) dove ogni bit è rappresentativo di due ampiezze distinte.

Il segnale analogico è un segnale continuo caratterizzato da onde sinusoidali che la tecnologia analogica registra così come sono: ne viene fuori una registrazione più calda e vera pur con le imperfezioni  che in fondo la caratterizza.

Non è un caso  che sia in forte ripresa il mercato dei giradischi e delle testine  nella fascia alta dei produttori e che stanno  crescendo  gli appassionati del vinile, pensa che Amazon propone oltre centinaia di migliaia di titoli di LP.

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Sull’addio alle ricette cartacee, parla al Secolo.it Andrea Bisciglia cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale della Fondazione Aidr. “Ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative – spiega – perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore”. Dottor Bisciglia, il Governo italiano ha annunciato che dal 2025 sarà attuato l’articolo 54 della Legge di Bilancio, portando a termine il processo di dematerializzazione delle ricette mediche. Qual è il significato di questo cambiamento per il rapporto tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale? Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i cittadini accedono ai farmaci e ai servizi sanitari. La dematerializzazione delle ricette mediche semplifica radicalmente la vita dei pazienti, eliminando la necessità di recarsi fisicamente negli studi medici per ottenere la prescrizione cartacea. A partire dal 2025, i medici potranno inviare le ricette in formato digitale tramite e-mail, WhatsApp o altre modalità elettroniche, rendendo il processo molto più rapido ed efficiente. Si tratta di un passo fondamentale verso una sanità più moderna e accessibile.
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