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Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica a scuola: ambiziosa la finalità, ma ci sono alcune criticità da non sottovalutare

Il primo agosto è stato definitivamente approvato il disegno di legge sull’introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica a scuola. La nuova normativa ha come finalità di formare cittadini responsabili e attivi.  Per perseguire con coerenza tale finalità la norma prevede che vengano individuati specifici traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi specifici di apprendimento.
Qui è a nostro parere lo snodo fondamentale per il successo dell’innovazione perseguita con la nuova legge.
Non si diventa cittadini responsabili e attivi se ci si limita alla conoscenza della Costituzione, delle istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali, ecc. Diventare cittadini responsabili e attivi è possibile se si hanno atteggiamenti (nota 1) e si acquisiscono competenze coerenti con tale obiettivo. Sviluppare nei ragazzi competenze di cittadinanza, soprattutto se si tratta di competenze di cittadinanza attiva, comporta un impegno notevole e l’impiego di metodologie didattiche coerenti per avere ragionevoli possibilità di successo. In questo senso preoccupa un po’ l’ampiezza dell’elenco dei contenuti che si vorrebbero proporre ad alunni e studenti. Il pericolo, a nostro avviso è proprio che, nell’attenzione degli insegnanti, il know that cioè l’insegnamento delle mere conoscenze prevalga sul know how ovvero sullo sviluppo delle competenze di cittadinanza attiva, vanificando in questo modo la portata dell’intento innovatore (nota 2).
La nuova legge all’articolo 5 fornisce anche indicazioni sull’introduzione dell’educazione alla cittadinanza digitale. A riguardo, avendo effettuato negli anni varie sperimentazioni (nota 3) con l’obiettivo di sviluppare negli studenti della scuola secondaria di secondo grado competenze di cittadinanza mediale e digitale, possiamo proporre qui alcune riflessioni fondate su tali esperienze (nota 4).
In particolare, tra le sperimentazioni realizzate segnaliamo il percorso presentato l’8 settembre 2016, all’Università di Modena, al convegno Ememitalia 2016, design the future!  Il contributo allora presentato, Sviluppare competenze digitali e di cittadinanza in un ambiente costruttivista: una sperimentazione nella scuola secondaria di secondo grado (nota 5), evidenzia l’indissolubile relazione tra i contenuti proposti e la metodologia didattica praticata laddove l’obiettivo è lo sviluppo di competenze di cittadinanza. Le aree considerate dalla legge sull’introduzione dell’educazione civica a scuola(art.5) coincidono con quelle che allora proponemmo a scuola in quanto tratte dal framework DIGCOMP (nota 6) predisposto dalla Commissione europea per favorire la diffusione delle competenze digitali di cittadinanza nella società.  Visto l’obiettivo il framework DIGCOMP venne veicolato con un approccio costruttivista e una didattica laboratoriale (vedere figura 1, nota 7) . I risultati di questa sperimentazione, di cui sono riportate le infografiche con gli esiti ex-post nel paper indicato in nota 5, evidenziano la necessità di coerenza tra la finalità di formare cittadini responsabili e attivi, l’approccio da seguire e le metodologie didattiche da utilizzare. Per queste ragioni auspichiamo che di questa criticità si tenga conto nella fase attuativa della legge con percorsi di formazione per gli insegnanti ad hoc in tale senso.  

 

 

Il prof. Fulvio Oscar Benussi, socio AIDR è docente di scuola secondaria di secondo grado, formatore e pubblicista. Esperto di innovazione didattica ha tenuto numerosi speech in Università italiane ed estere. Vari suoi contributi, molti redatti in collaborazione con Annamaria Poli ricercatrice dell’Università degli studi di Milano Bicocca, sono stati pubblicati in riviste scientifiche dell’ambito universitario.

Note

1. In Professione formazione, testo collettaneo a cura dell’Associazione i
Italiana Formatori, Franco Angeli, Milano, 1971 pp. 303-309 viene presentata una possibile metodologia per valutare la modifica degli atteggiamenti dei corsisti a valle di un percorso di formazione. Ciò anche se il capitolo relativo parte segnalando le difficoltà di una tale operazione:
“gli atteggiamenti esistono solo nella mente, non possono essere dedotti dal comportamento dei soggetti; i soggetti possono rivelare i loro atteggiamenti (valori, credenze, opinioni)solamente se: sono coscienti dei propri atteggiamenti e scelgono di rivelarli” (Hamblin, 1974).
Con queste p arole Hamblin sottolinea quali difficoltà si incontrano nel tentativo di valutare i cambiamenti di atteggiamento nei corsi di formazione che si prefiggono obiettivi anche a questo livello. […]

2. Gli esiti del test INVALSI di quest’anno sembrano confermare le difficoltà degli studenti italiani a passare dalle mere conoscenze all’attivazione di tali conoscenze per affrontare problemi e tematiche più generali. Delle difficoltà nel fare riferimento a conoscenze scolastiche per rispondere a una consegna quando la richiesta non segue gli usuali cliché scolastici abbiamo parlato nell’articolo: Analfabetismo funzionale, innovare la Scuola per combatterlo: i passi necessari, https://www.agendadigitale.eu/scuola-digitale/ analfabetismo-funzionale-innovare-la-scuola-per-combatterlo-i-passi-necessari/

3. alcune nostre sperimentazioni hanno meritato nel 2005 l’assegnazione del premio “The Best School” proposto all’interno dell’iniziativa BE@CTIVE, promossa dall’Unione delle Province d’Italia e finanziata dall’Agenzia Nazionale Giovani con l’obiettivo di favorire lo sviluppo, la diffusione e condivisione di pratiche di cittadinanza attiva 2.0 tra i giovani attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie.

4. Queste le pubblicazioni in cui abbiamo ne abbiamo parlato:
25.4.2019, Qual è la percezione dei ragazzi sulla loro privacy e sul consenso alla cessione dei dati che esprimono sui social network? http://www.aidr.it/qual-e-la-percezione-dei-ragazzi-sulla-loro-privacy-e-sul-consenso-alla-cessione-dei- dati-che-esprimono-sui-social-network/
11-03-2019, Come sviluppare in classe competenze digitali e capacità critiche: la sfida, https:// www.agendadigitale.eu/scuola-digitale/come-sviluppare-in-classe-competenze-digitali-e-capacita- critiche-la-sfida/
20-10-2017 Smartphone a scuola anche per educare contro le fake news, https://www.agendadigitale.eu/scuola-digitale/smartphone-a-scuola-anche-per-educare-contro-le-fake- news/
16-18 agosto 2017, International Teacher Education Conference, Harvard University campus, Cambridge Ma, USA –
Cinema at School for Interdisciplinary Approach L’articolo è pubblicato nel sito: http://ite-c.net/itecpubs (Insieme ai file in pdf dei proceeding della conferenza, l’articolo Cinema at School for Interdisciplinary Approach è inserito nel vol. 1)
27/05/2016 Come cambia la scuola con la media education, http://www.forumpa.it/scuola-istruzione-e- ricerca/come-cambia-la-scuola-con-la-media-education? utm_source=newsletter&utm_medium=SCUOLA&utm_campaign=MAILUP
26-27 marzo 2015, Il cinema a scuola. Una risorsa interdisciplinare, Annamaria Poli, Fulvio Oscar Benussi, Università di Torino, partecipazione come relatore al Convegno: Tecnologie e linguaggi dell’apprendimento: traiettorie e sfide mediaeducative, https://iris.unito.it/retrieve/handle/2318/1566497/147801/ Tecnologie%20e%20Linguaggi%20dell’Apprendimento.pdf http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/autori.html?auth-id=293012
30 ottobre 2015 Teaching and learning cinema and visual languages through economics-business studies and law in high school: An experimental interdisciplinary approach, il contributo proposto è pubblicato nella rivista World Journal on Educational Technology, http://sproc.org/ojs/index.php/wjet/article/view/ 502/pdf
2014 – Studenti on line: dall’innocenza tradita alla consapevolezza ritrovata, OPPInformazioni, Milano, 116 (2014), 66-72, http://oppi.it/wp-content/uploads/2014/11/05-F-Benussi_Studenti-on-line-dall- innocenza-tradita-alla-consapevolezza-ritrovata.pdf

5. Il testo del contributo è pubblicato negli Atti del Convegno reperibili al Link: http:// www.ememitalia.org/archivio/2016/atti-ememitalia-2016 (pagg. 469-280)

6. http://www.cittadinanzadigitale.eu/blog/2017/11/23/digcomp-2-1/

7. Al video dello speech: https://www.youtube.com/watch?v=-kujvyZ-dVU

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Sull’addio alle ricette cartacee, parla al Secolo.it Andrea Bisciglia cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale della Fondazione Aidr. “Ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative – spiega – perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore”. Dottor Bisciglia, il Governo italiano ha annunciato che dal 2025 sarà attuato l’articolo 54 della Legge di Bilancio, portando a termine il processo di dematerializzazione delle ricette mediche. Qual è il significato di questo cambiamento per il rapporto tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale? Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i cittadini accedono ai farmaci e ai servizi sanitari. La dematerializzazione delle ricette mediche semplifica radicalmente la vita dei pazienti, eliminando la necessità di recarsi fisicamente negli studi medici per ottenere la prescrizione cartacea. A partire dal 2025, i medici potranno inviare le ricette in formato digitale tramite e-mail, WhatsApp o altre modalità elettroniche, rendendo il processo molto più rapido ed efficiente. Si tratta di un passo fondamentale verso una sanità più moderna e accessibile.
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Roma, 18-20 Novembre 2024 – FH55 Grand Hotel Palatino ospita la terza edizione del prestigioso Corso Residenziale di Elettromiografia e Tecniche Neurofisiologiche: Good Clinical Practice, un evento scientifico all'avanguardia che riunisce specialisti di neurologia e neurofisiologia per una formazione avanzata sulle più moderne metodiche neurofisiologiche. Con il crescente ruolo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale (IA) nel campo della medicina, il corso di quest’anno ha introdotto sessioni dedicate all’integrazione di strumenti tecnologici avanzati e algoritmi di IA nella pratica clinica, rivoluzionando l'approccio alle diagnosi neurofisiologiche. Sotto la direzione scientifica della Dr.ssa Marilena Mangiardi medico specialista neurologo e neurofisiologo e Tesoriere della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica, il corso vede la partecipazione di un comitato medico e tecnico-scientifico di spicco, con la presenza di esperti di fama nazionale che, attraverso lezioni frontali, esercitazioni pratiche e discussioni interattive, forniranno ai partecipanti un’esperienza didattica completa e integrata.
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La rapida accelerazione di quel che potremmo definire il nuovo mondo del terzo millennio, non ammette pause, non concede sconti ad alcuno: o ti adegui alla velocità dei cambiamenti o sei fuori In fondo è sempre stata questa la storia dell’evoluzione dell’uomo. Cosa cambia allora rispetto al passato? La velocità. Tutto accade e si consuma troppo in fretta, tutto diventa obsoleto già domani. Non si fa a tempo di assorbire un cambiamento, che già ne arriva un altro.Viviamo nella realtà aumentata e l’intelligenza artificiale ci dà ogni risposta ad ogni domanda, poco importa se, poi, non siamo più in grado di sviluppare un processo critico di conoscenza e di osservazione che poggi sulle più solide letture classiche e moderne, o sugli studi degli esperti.

 

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