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Le lezioni del 2020 per il mondo IT: la cyber security è una priorità per tutti

di Francesco Pagano, Consigliere Aidr e Responsabile servizi informatici Ales spa e Scuderie del Quirinale

Uno dei dati che emerge dal bilancio degli ultimi 12 mesi nel settore dell’Information Technology è estremamente chiaro: il 2020 ha registrato un aumento esponenziale di attacchi informatici sia alle aziende, sia alle istituzioni pubbliche.

A confermarlo, oltre a tutti gli studi pubblicati nelle scorse settimane, sono anche le notizie comparse sul Web. La pandemia da Covid-19, in questo caso, ha influito fino a un certo punto. Vero che con il lavoro in remoto e la conseguente (frettolosa) modifica delle infrastrutture si sono aperti molti varchi agli attacchi dei pirati informatici. Ciò che colpisce davvero, però, è la trasversalità dei soggetti coinvolti in tutto il mondo.

A fare i conti con le minacce cyber sono stati tutti: dal settore manifatturiero a quello del retail, passando per vari soggetti della Pubblica Amministrazione.

Il primo dato, di conseguenza, è che oggi qualsiasi realtà deve considerare la cyber security come una parte integrante del business. Nessuno può infatti più permettersi di considerarsi “a basso rischio” o può pensare che un incidente informatico possa avere un basso impatto sulla sua attività. Il livello di digitalizzazione raggiunto negli ultimi anni è tale da aver trasformato le infrastrutture IT nell’unico, vero, fattore abilitante che accomuna qualsiasi organizzazione. Un blackout a livello informatico, infatti, è sufficiente per bloccare qualsiasi tipo di attività.

Allo stesso tempo, nel corso degli ultimi anni si è evoluto il concetto stesso di sicurezza informatica. La semplice protezione anti-malware a livello di endpoint è assolutamente insufficiente a garantire un livello di protezione adeguato.

Secondo gli esperti di sicurezza, infatti, la maggior parte degli attacchi diretti al mondo aziendale e istituzionale non fanno leva sui classici malware, ma sfruttano tecniche di social engineering abbinate all’utilizzo di strumenti di amministrazione o tool di hacking che non vengono rilevati dagli antivirus. Un discorso simile vale per i tradizionali firewall dedicati al controllo del traffico di rete, che negli ultimi mesi sono invece finiti nel mirino dei pirati informatici a causa di una serie di falle di sicurezza emerse proprio in quei dispositivi che dovrebbero garantire la sicurezza delle comunicazioni.

La nuova declinazione della sicurezza informatica, oltre che sugli strumenti tecnologici, si incardina sul concetto di cyber security come priorità.

Una prospettiva in cui tutti gli aspetti delle attività, dalle policy alle procedure interne ed esterne, devono essere pianificate e gestite nell’ottica di proteggere in ogni fase gli asset digitali. In altre parole, tutti i soggetti coinvolti devono rendersi (finalmente) conto del fatto che la cyber security non è un orpello e nemmeno una scocciatura imposta dalle norme europee. Proteggere le reti informatiche è oggi indispensabile per poter svolgere qualsiasi tipo di attività.

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16/11/2024
Sull’addio alle ricette cartacee, parla al Secolo.it Andrea Bisciglia cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale della Fondazione Aidr. “Ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative – spiega – perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore”. Dottor Bisciglia, il Governo italiano ha annunciato che dal 2025 sarà attuato l’articolo 54 della Legge di Bilancio, portando a termine il processo di dematerializzazione delle ricette mediche. Qual è il significato di questo cambiamento per il rapporto tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale? Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i cittadini accedono ai farmaci e ai servizi sanitari. La dematerializzazione delle ricette mediche semplifica radicalmente la vita dei pazienti, eliminando la necessità di recarsi fisicamente negli studi medici per ottenere la prescrizione cartacea. A partire dal 2025, i medici potranno inviare le ricette in formato digitale tramite e-mail, WhatsApp o altre modalità elettroniche, rendendo il processo molto più rapido ed efficiente. Si tratta di un passo fondamentale verso una sanità più moderna e accessibile.
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Roma, 18-20 Novembre 2024 – FH55 Grand Hotel Palatino ospita la terza edizione del prestigioso Corso Residenziale di Elettromiografia e Tecniche Neurofisiologiche: Good Clinical Practice, un evento scientifico all'avanguardia che riunisce specialisti di neurologia e neurofisiologia per una formazione avanzata sulle più moderne metodiche neurofisiologiche. Con il crescente ruolo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale (IA) nel campo della medicina, il corso di quest’anno ha introdotto sessioni dedicate all’integrazione di strumenti tecnologici avanzati e algoritmi di IA nella pratica clinica, rivoluzionando l'approccio alle diagnosi neurofisiologiche. Sotto la direzione scientifica della Dr.ssa Marilena Mangiardi medico specialista neurologo e neurofisiologo e Tesoriere della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica, il corso vede la partecipazione di un comitato medico e tecnico-scientifico di spicco, con la presenza di esperti di fama nazionale che, attraverso lezioni frontali, esercitazioni pratiche e discussioni interattive, forniranno ai partecipanti un’esperienza didattica completa e integrata.
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30/10/2024
La rapida accelerazione di quel che potremmo definire il nuovo mondo del terzo millennio, non ammette pause, non concede sconti ad alcuno: o ti adegui alla velocità dei cambiamenti o sei fuori In fondo è sempre stata questa la storia dell’evoluzione dell’uomo. Cosa cambia allora rispetto al passato? La velocità. Tutto accade e si consuma troppo in fretta, tutto diventa obsoleto già domani. Non si fa a tempo di assorbire un cambiamento, che già ne arriva un altro.Viviamo nella realtà aumentata e l’intelligenza artificiale ci dà ogni risposta ad ogni domanda, poco importa se, poi, non siamo più in grado di sviluppare un processo critico di conoscenza e di osservazione che poggi sulle più solide letture classiche e moderne, o sugli studi degli esperti.

 

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