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Lo Smart Working

di Marina Longo, Segreteria Area Comunicazione e relazioni esterne Formez e Socio Aidr

Il Covid ha cambiato totalmente la nostra vita non solo quella quotidiana, ma anche quella che ci fa entrare nel mondo del lavoro. Da quando è iniziato il lockdown ogni ufficio, sia pubblico che privato, ha dato vita al famoso “lavoro agile” per poter continuare a lavorare da casa senza problemi per la salute dei propri dipendenti.
All’inizio i dipendenti sono rimasti un po’ perplessi, ma alla fine si sono abituati a questo tipo di lavoro, anzi viene sempre più richiesto specialmente dalle donne; in quanto  permette di conciliare più facilmente lavoro e famiglia portando inoltre effetti positivi sul traffico e sull’inquinamento.

A rendere possibile lo Smart Working sono le tecnologie digitali che permettono di scegliere il dove e quando lavorare. Pur con tutte le criticità del caso, l’emergenza Coronavirus ha portato a  far alzare la curva di apprendimento digitale dei dipendenti e a vincere importanti resistenze al cambiamento.

Molte persone hanno appreso l’utilizzo di strumenti di collaborazione innovativi, si sono relazionate e coordinate in modo efficiente in team  e hanno mantenuto relazioni informali positive. Per mezzo delle video call o video streaming condivisi, chiunque sia connesso può accedere in modalità virtuale al sistema e intervenire in telepresenza. Le persone possono interagire tra loro in tempo reale, condividere contenuti testuali e immagini e scambiarsi opinioni.

Nello smart working, è quindi molto importante saper utilizzare le tecnologie e le applicazioni per poter comunicare che sono:

  • le video chiamate: permettono di mantenere un contatto fisico, anche se virtuale, e sono  indispensabili per collaborare e gestire al meglio i progetti.
  • lavorare su file condivisi: per condividere idee e contributi senza necessità di scambiarsi documenti da modificare.
  • garantire certezza alle comunicazioni: per scambiare informazioni sempre validate, anche grazie ai canali istituzionali (ad esempio le app).

Oltre che negli uffici gli italiani stanno vivendo un grande processo di trasformazione ed innovazione dei servizi che la pubblica amministrazione offre sia ai cittadini che alle imprese attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali.

Ora un po’ tutti non riusciamo più a fare a meno di questa tecnologia, anche le persone “non più giovanissime” si sono dovute adeguare a queste nuove forme di comunicazione utilizzando le videochiamate per poter vedere i loro figli, i loro nipoti e ci riescono benissimo tanto da non voler più tornare indietro.

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Notizie
16/11/2024
Sull’addio alle ricette cartacee, parla al Secolo.it Andrea Bisciglia cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale della Fondazione Aidr. “Ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative – spiega – perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore”. Dottor Bisciglia, il Governo italiano ha annunciato che dal 2025 sarà attuato l’articolo 54 della Legge di Bilancio, portando a termine il processo di dematerializzazione delle ricette mediche. Qual è il significato di questo cambiamento per il rapporto tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale? Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i cittadini accedono ai farmaci e ai servizi sanitari. La dematerializzazione delle ricette mediche semplifica radicalmente la vita dei pazienti, eliminando la necessità di recarsi fisicamente negli studi medici per ottenere la prescrizione cartacea. A partire dal 2025, i medici potranno inviare le ricette in formato digitale tramite e-mail, WhatsApp o altre modalità elettroniche, rendendo il processo molto più rapido ed efficiente. Si tratta di un passo fondamentale verso una sanità più moderna e accessibile.
Notizie
12/11/2024
Roma, 18-20 Novembre 2024 – FH55 Grand Hotel Palatino ospita la terza edizione del prestigioso Corso Residenziale di Elettromiografia e Tecniche Neurofisiologiche: Good Clinical Practice, un evento scientifico all'avanguardia che riunisce specialisti di neurologia e neurofisiologia per una formazione avanzata sulle più moderne metodiche neurofisiologiche. Con il crescente ruolo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale (IA) nel campo della medicina, il corso di quest’anno ha introdotto sessioni dedicate all’integrazione di strumenti tecnologici avanzati e algoritmi di IA nella pratica clinica, rivoluzionando l'approccio alle diagnosi neurofisiologiche. Sotto la direzione scientifica della Dr.ssa Marilena Mangiardi medico specialista neurologo e neurofisiologo e Tesoriere della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica, il corso vede la partecipazione di un comitato medico e tecnico-scientifico di spicco, con la presenza di esperti di fama nazionale che, attraverso lezioni frontali, esercitazioni pratiche e discussioni interattive, forniranno ai partecipanti un’esperienza didattica completa e integrata.
Notizie
30/10/2024
La rapida accelerazione di quel che potremmo definire il nuovo mondo del terzo millennio, non ammette pause, non concede sconti ad alcuno: o ti adegui alla velocità dei cambiamenti o sei fuori In fondo è sempre stata questa la storia dell’evoluzione dell’uomo. Cosa cambia allora rispetto al passato? La velocità. Tutto accade e si consuma troppo in fretta, tutto diventa obsoleto già domani. Non si fa a tempo di assorbire un cambiamento, che già ne arriva un altro.Viviamo nella realtà aumentata e l’intelligenza artificiale ci dà ogni risposta ad ogni domanda, poco importa se, poi, non siamo più in grado di sviluppare un processo critico di conoscenza e di osservazione che poggi sulle più solide letture classiche e moderne, o sugli studi degli esperti.

 

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