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Lo Spazio e le guerre stellari… la realtà supera la fantasia

di Biagino Costanzo, Dirigente di Azienda e Resp. Osservatorio SEC di Aidr

Non è più fantascienza parlarne o vedere armi ipersoniche utilizzate nelle guerre. Ad esempio, in Siria e oggi in Ucraina, l’utilizzo di droni killer e di armi laser sono apparse e oggi non solo le superpotenze possono gestirle vista la loro onerosità perché è nato un mercato nero, degli stessi, parallelo. Le guerre non dovrebbero mai esserci, ma tant’è, è inutile far finta che non ci siano conflitti per il mondo. Da sempre l’umanità è stata caratterizzata dal male dei conflitti e delle guerre siano stati mondiali o locali o come si dice ultimamente “a pezzi”.

Sono molteplici i programmi scientifici che dimostrano l’importanza dello sviluppo di questi programmi per poter combattere i conflitti sia in contesti difensivi che in fasi offensive sia se parliamo di guerre del presente ma soprattutto del futuro. Parliamo di rilevazione e tracciamento dei missili, geolocalizzazione, navigazione, identificazione dei bersagli e rilevazione/controllo delle attività militari più in generale.

Oggi il teatro di scontro diviene sempre più lo Spazio. Numerosi programmi scientifici ed applicazioni nel campo dell’industria militare hanno dimostrato che occorre dominare anche la dimensione dello Spazio e del Cyber Spazio. Uno Spazio che è quotidianamente conteso da potenze quali Regno Unito, India, Israele, ma soprattutto superpotenze quali Cina, Stati Uniti e Russia che sono  tra i primi Paesi e livello globale ad aver sperimentato armamenti per distruggere propri satelliti militari ormai desueti, generando però un altro problema non secondario, quello della cd spazzatura spaziale, innumerevoli detriti spaziali che ormai hanno raggiunto quantità inaccettabili e pericolose per costellazioni di satelliti ad uso civile quali le telecomunicazioni e GPS, essenziali per la vita quotidiana sulla Terra.

In orbita vagano, al momento, oltre trentamila detriti spaziali, i quali sono monitorati, identificati ma i vari modelli statistici indicano una stima che verosimilmente si avvicina a più di un milione con dimensioni superiori al centimetro, e il loro numero è in continuo aumento.

Per questo dominio è necessaria una normativa regolatrice che eviti la nascita di un nuovo far west nell’era digitale e spaziale. Proprio in queste ultime settimane si è celebrata la 2° Giornata Nazionale dello Spazio, istituita dal Governo Draghi nel 2021, per far comprendere al grande pubblico che dalle attività spaziali provengono anche tanti benefici nella vita quotidiana in termini di crescita, benessere, immagine e ruolo sul piano globale dell’Italia.

Molti sono gli eventi e le iniziative organizzate da enti, aziende, atenei, scuole ma anche dalla rete estera di ambasciate, consolati e istituti italiani di cultura. Ma perché lo Spazio è così appetibile? Innanzitutto, è alta la richiesta dei dati, la necessita di connettività e il monitoraggio del territorio.

I satelliti inviati, per esempio, solo nel 2019, forniscono telecomunicazioni e servizi di osservazione della terra, e inoltre si intravede la generazione di piccoli satelliti, cambiamenti riguardo la tecnologia satellitare e i nano satelliti. Nel USA esiste già una vera e propria forza, la Space National Guard, infatti lo Spazio è ormai identificato, da molti Stati, quale nuovo dominio militare facendoli lievitare dai tradizionali tre a cinque, con Spazio e Cyber- spazio per arrivare al dominio dei domini, quello cognitivo. Ricordiamo che la presenza militare nello spazio non è vietata, i satelliti nelle varie funzioni sono degli attivatori delle funzioni operative essenziali.

La guerra nello spazio è già una realtà mediante l’uso costante e permanente del cyber space del cyber attack e cyber exploitation e vi sono satelliti operativi quali quelli governativi, commerciali e militari. Si stima una media di 990 satelliti all’anno sarà lanciata fino al 2028 e in quel tempo il 68% dei satelliti apparterranno a costellazioni, un dato questo che dimostra la variazione, per esempio, dal 2018 dove per il 70% eravamo in presenza di singoli satelliti.

Le nuove costellazioni satellitari servono per informazione, controllo, sorveglianza, riconoscimento, comunicazione e intercetto dei missili e testate ipersoniche. Infatti già la guerra in Ucraina è il primo conflitto che è osservato prevalentemente da satelliti, con una capacità di ricognizione di alta precisione o altissima qualora associata a questi sistemi satellitari. Dove ci sono armi offensive vi sono chiaramente armi difensive e quindi già ai tempi della Guerra fredda erano presenti, armi antisistemi spaziali e ora sono state solo potenziate con concreta possibilità di attacco mediante l’uso di laser, energia diretta, attacchi cibernetici.

Il direttore di Roscomos (l’Agenzia spaziale russa) Dmitry Rogozin ha affermato che “un attacco cibernetico ai propri satelliti da qualsiasi parte provenisse sarebbe considerato dalla Russia come valido motivo per entrare in guerra.”, Un altro?  Ma quasi identiche dichiarazioni sono state fatte dagli USA per gli attacchi cibernetici qualora avessero causati danni alla sicurezza nazionale. Questo mondo ha sempre affascinato molti. Non dimentichiamo i tanti appassionati della saga di Star Wars, Come dimenticare personaggi quali Skywalker e di suo padre Anakin poi trasformatosi in Dart Fener. Oppure, Ian Solo, C-3PO e RU-D2.

In quel caso, era appunto, fantascienza, mentre qui ora la guerra nello Spazio è già in atto con l’uso del dominio cibernetico che è molto pervasivo e poco percepito (è invisibile) e l’uso della guerra elettronica. È importante ricordare che non esiste ancora la regolamentazione internazionale per uso militare dei due domini Spazio e Cyber e questo produce la gemmazione di minacce continue, rappresentando il vero rischio nella nuova era che viviamo e vivremo, quella digitale e spaziale. Come diceva Yoda La paura è la via per il Lato Oscuro. La paura conduce all’ira, l’ira all’odio; l’odio conduce alla sofferenza. Ah… Io sento in te molta paura. Ciechi noi siamo se la creazione di questo esercito al nostro occhio sfuggita è!”.

 

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