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Primo Maggio, Mattarella: “Le istituzioni collaborino tra loro. Il Paese è maturo, riparta dal lavoro”

“Nessuno dimentichi lʼangoscia delle settimane precedenti – afferma il Capo dello Stato riferendosi alla pandemia – e dal governo è necessaria chiarezza”

“Finalmente si riparte“, ma non bisogna archiviare “l’angoscia delle settimane precedenti”. Il Paese è maturo e riparta dal lavoro con prudenza e “collaborazione tra le istituzioni e nelle istituzioni”. Così Sergio Mattarella agli italiani. in occasione del Primo Maggio. “Sono necessarie indicazioni ragionevoli e chiare da parte del governo ed è decisiva la capacità di adottare comportamenti coerenti” per preservare la salute.

Primo Maggio: l’appello di Mattarella per il lavoro

 

Secondo il Capo dello Stato, sarebbe imperdonabile dimenticare “la violenta e veloce aggressione del virus o il fatto che abbiamo superato i duecentomila contagi e che ogni giorno dobbiamo piangere alcune centinaia di vittime“. L’uscita dal tunnel è possibile, ma non è certo il momento di “vanificare i sacrifici fatti fin qui”.

Tensioni politiche e fiducia negli italianiNella giornata in cui si celebra l’importanza del lavoro, Mattarella parla con chiarezza anche alla politica e dalle sue parole si comprende come la tensione che ancora pervade partiti e istituzioni lo preoccupi non poco. Un senso civico che il Capo dello Stato chiede anche agli italiani: “So che possiamo fare affidamento sul senso di responsabilità dei nostri concittadini, perché ci si continui a comportare con la necessaria prudenza”.

I buoni risultati vanno difesiL’Italia sta attraversando un “passaggio d’epoca pieno di difficoltà”, ripete più volte Mattarella spingendo sul tasto dell’unità nazionale ed esaltando il comportamento “ammirevole” dei cittadini, che non devono mollare proprio adesso. “La ripresa è possibile perché nei quasi due mesi precedenti siamo riusciti ad attenuare molto la pericolosità dell’epidemia. Dobbiamo difendere questo risultato a tutela della nostra salute”, insiste il Presidente, preoccupato da un clima da “liberi tutti” che potrebbe portare alla catastrofe.

Primo Maggio: il messaggio del Capo dello Stato

 

“L’Italia disegni il futuro attraverso il lavoro “Non mancano certo i toni di fiducia e ottimismo, in questo messaggio per un Primo Maggio così particolare. Il Capo dello Stato premette come l’Italia sia oggi un “Paese maturo e forte” e proprio per questo deve saper cogliere dalla sventura le opportunità. L’Italia “concorde e unita” deve saper “ridisegnare attraverso il lavoro” il suo prossimo futuro. “La battuta d’arresto che abbiamo subìto – scrive Mattarella – spinge ad accelerare verso un cambiamento che deve valorizzare e non subire fenomeni come la globalizzazione e la ,digitalizzazione dell’economia, con scelte lungimiranti”. E per fare questo non puo’ mancare il contributo dell’Europa. Europa che, Mattarella riconosce, ha “già assunto importanti decisioni”.

Tornare tutti al lavoro, quindi, perché “l’Italia vuole costruire il suo domani” e perché “non ci può essere Repubblica senza lavoro, come afferma solennemente il primo articolo della nostra Costituzione”. Ma non bastano gli intenti o gli alti valori sanciti sulla Carta: serve subito “un equo, efficace e tempestivo sostegno alle famiglie e alle attività produttive, a quanti sono rimasti disoccupati e senza reddito, in modo da conservare intatte tutte le risorse del nostro capitale sociale”. “Alla ripresa vanno indirizzati, in modo concorde, gli sforzi di tutti, senza distrazioni o negligenze”, è la sintesi di Sergio Mattarella.

La firma del decretoNella serata del 30 aprile Mattarella firma inoltre il decreto legge sulle “misure urgenti” in tema di intercettazioni, carceri, giustizia e “per l’introduzione del sistema di allerta COVID-19” (la cosiddetta app).

Fonte: Tgcom24 del 1 Maggio 2020

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Sull’addio alle ricette cartacee, parla al Secolo.it Andrea Bisciglia cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale della Fondazione Aidr. “Ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative – spiega – perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore”. Dottor Bisciglia, il Governo italiano ha annunciato che dal 2025 sarà attuato l’articolo 54 della Legge di Bilancio, portando a termine il processo di dematerializzazione delle ricette mediche. Qual è il significato di questo cambiamento per il rapporto tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale? Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i cittadini accedono ai farmaci e ai servizi sanitari. La dematerializzazione delle ricette mediche semplifica radicalmente la vita dei pazienti, eliminando la necessità di recarsi fisicamente negli studi medici per ottenere la prescrizione cartacea. A partire dal 2025, i medici potranno inviare le ricette in formato digitale tramite e-mail, WhatsApp o altre modalità elettroniche, rendendo il processo molto più rapido ed efficiente. Si tratta di un passo fondamentale verso una sanità più moderna e accessibile.
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