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Ripartenza, due buone occasioni da non sprecare, due buoni motivi per cambiare

di Vito Coviello, socio AIDR, Responsabile Osservatorio tecnologie digitali nel settore dei trasporti  e della logistica

Ripartenza è oggi il sostantivo più usato in questa fase. È l’antonimo di interruzione, sospensione  e, pertanto, dopo il Covid-19 è  la parola che infonde speranza. Speranza di avviare una nuova fase di crescita più inclusiva, maggiormente attenta  allo sfruttamento delle risorse del pianeta terra. Si può ripartire con molteplici strategie economiche e politiche ma se si vuol trarre insegnamento da una terribile pandemia, allora  si dovrebbe ripartire  con una “New, green and digital economy”.

Dobbiamo programmare  la ripresa con un approccio di “sostenibilità digitale”, ossia privilegiando le tecnologie che ci aiutino a costruire una società migliore ponendo al centro il rispetto del Pianeta che ci ospita. Abbiamo tutti una nostra visione del mondo migliore che vorremmo e allora il suggerimento è di provare a proporre:

  1. Due buone occasioni di crescita da non sprecare nell’ambito del digitale;
  2. Due buone ragioni  per rivedere alcune  abitudini nell’uso della tecnologia digitale.

Se lanciassimo un sondaggio probabilmente  scopriremmo che sono davvero tante le priorità,  ma anche molte le cattive abitudini nell’ambito dell’utilizzo della tecnologia digitale.

Le mie 2  priorità e occasioni di crescita, sono:

  • Mobilità nelle aree metropolitane

Molte sono le   iniziative in corso  per migliorare il servizio di mobilità nelle aree metropolitane. Occorre procedere alla   realizzazione di vere smart city con finanziamenti e tempi certi: si tratta di una esigenza che non può più essere procrastinata.  

Mi riferisco soprattutto all’esigenza di intervenire nell’ambito del trasporto pubblico locale al fine di non rendere più  indispensabile l’uso dell’auto.

Sono inoltre indispensabili progetti  per le  aree  e per i segmenti di popolazione più disagiate. In sintesi,   più tecnologia digitale applicata ai trasporti e ai servizi sociali per avere città più green dove l’innovazione digitale deve essere di supporto all’innovazione sociale.

La ripartenza è una occasione unica ma solo se i fondi disponibili saranno messi a disposizione anche per migliorare la nostra qualità della vita, non solamente per produrre di più e a volte anche prodotti non indispensabili. Sì alla maggiore crescita, anche economica, ma verso beni e servizi che migliorino le nostre condizioni di vita e, soprattutto, che rispettino l’ecosistema.

  • Trasporti “green and digital”

Le aree  metropolitane e il sistema di trasporto pendolare per la mobilità devono offrire un servizio Integrato nelle soluzioni di viaggio ma, soprattutto, puntuale e di facile accesso.

Il  MaaS: (Mobility as a Service) è  un sistema di trasporto integrato tra i differenti operatori che deve assicurare un’esperienza di viaggio giornaliero  più smart: puntualità, semplificazione del viaggio con tariffe che applicano a fine giornata   la “Best fare” e impongano ai viaggiatori di fare solo il check-in Check-out quando  salgono sui differenti mezzi di trasporto che devono prendere per gli spostamenti.

Linee ferroviarie ad alta velocità su tutta la rete nazionale, per ridurre i tempi di percorrenza e  contribuire all’abbattimento dei livelli di inquinamento: per tutti noi italiani ma, soprattutto, per la crescita del turismo.

Smart roads, il digitale al servizio del sistema di trasporti stradale per rendere più sicuri gli spostamenti con una più efficiente gestione del traffico dove i veicoli connessi e automatizzati sono assistiti nella loro esperienza di viaggio da tecnologie digitali (segnaletiche, sensori,..) di supporto. Costruttori di auto e Gestori del  sistema stradale e autostradale  che realizzano gli standard per le vere smart roads del futuro. Le smart roads sono in fase di sperimentazione, la sfida è di realizzarle in tempi rapidi e su tutto il territorio.

Non c’è  futuro se non inseriamo tra le priorità quella di  rendere le nostre città più green e vivibili, se non miglioriamo il sistema della mobilità abbattendo i livelli di inquinamento, se non riduciamo il nostro attuale livello di sfruttamento delle risorse del pianeta terra.

I   miei 2 buoni motivi per intervenire riguardo alle cattive abitudini nell’uso della tecnologia digitale, invece, riguardano:

  • Essere sempre connessi sì, ma in modo equilibrato

È necessario avere la consapevolezza che è vero che il   “virtuale” si  contrappone a tutto ciò che è fisico ma   non a ciò che è “reale”,  ma se ne deve fare un uso equilibrato. Smartphone, social, web, il nostro è un mondo di persone costantemente connessi: la tecnologia digitale ha rivoluzionato il nostro  modo di vivere,  ma l’equilibrio sta nella consapevolezza che il “virtuale” è una enorme risorsa   ma  che  non può/ non deve sostituire del tutto ciò che è “fisico”;

  • Nella governance di internet, occorre imporre regole a tutela della persona  fisica  definendo con attenzione ambiti  e controlli nei riguardi delle persone giuridiche che stanno spostando sempre di  più sul web le loro attività commerciali.

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Sull’addio alle ricette cartacee, parla al Secolo.it Andrea Bisciglia cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale della Fondazione Aidr. “Ci opporremo fermamente a qualsiasi tentativo di polemizzare strumentalmente su queste iniziative – spiega – perché crediamo che il cambiamento sia indispensabile per costruire una sanità più efficiente e inclusiva. Il nostro impegno è rivolto a difendere chi lavora per una Nazione migliore”. Dottor Bisciglia, il Governo italiano ha annunciato che dal 2025 sarà attuato l’articolo 54 della Legge di Bilancio, portando a termine il processo di dematerializzazione delle ricette mediche. Qual è il significato di questo cambiamento per il rapporto tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale? Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i cittadini accedono ai farmaci e ai servizi sanitari. La dematerializzazione delle ricette mediche semplifica radicalmente la vita dei pazienti, eliminando la necessità di recarsi fisicamente negli studi medici per ottenere la prescrizione cartacea. A partire dal 2025, i medici potranno inviare le ricette in formato digitale tramite e-mail, WhatsApp o altre modalità elettroniche, rendendo il processo molto più rapido ed efficiente. Si tratta di un passo fondamentale verso una sanità più moderna e accessibile.
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12/11/2024
Roma, 18-20 Novembre 2024 – FH55 Grand Hotel Palatino ospita la terza edizione del prestigioso Corso Residenziale di Elettromiografia e Tecniche Neurofisiologiche: Good Clinical Practice, un evento scientifico all'avanguardia che riunisce specialisti di neurologia e neurofisiologia per una formazione avanzata sulle più moderne metodiche neurofisiologiche. Con il crescente ruolo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale (IA) nel campo della medicina, il corso di quest’anno ha introdotto sessioni dedicate all’integrazione di strumenti tecnologici avanzati e algoritmi di IA nella pratica clinica, rivoluzionando l'approccio alle diagnosi neurofisiologiche. Sotto la direzione scientifica della Dr.ssa Marilena Mangiardi medico specialista neurologo e neurofisiologo e Tesoriere della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica, il corso vede la partecipazione di un comitato medico e tecnico-scientifico di spicco, con la presenza di esperti di fama nazionale che, attraverso lezioni frontali, esercitazioni pratiche e discussioni interattive, forniranno ai partecipanti un’esperienza didattica completa e integrata.
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La rapida accelerazione di quel che potremmo definire il nuovo mondo del terzo millennio, non ammette pause, non concede sconti ad alcuno: o ti adegui alla velocità dei cambiamenti o sei fuori In fondo è sempre stata questa la storia dell’evoluzione dell’uomo. Cosa cambia allora rispetto al passato? La velocità. Tutto accade e si consuma troppo in fretta, tutto diventa obsoleto già domani. Non si fa a tempo di assorbire un cambiamento, che già ne arriva un altro.Viviamo nella realtà aumentata e l’intelligenza artificiale ci dà ogni risposta ad ogni domanda, poco importa se, poi, non siamo più in grado di sviluppare un processo critico di conoscenza e di osservazione che poggi sulle più solide letture classiche e moderne, o sugli studi degli esperti.

 

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